Marcello Degni non si pente e la Corte dei conti lo deferisce ai probiviri
Il magistrato contabile è finito al centro delle polemiche per un post pubblicato su X in cui si augurava l'esercizio provvisorio del bilancio statale
In evidenza

Continuano a far discutere le esternazioni fatte dal magistrato contabile Marcello Degni sulla manovra. “Occasione persa. C’erano le condizioni per l’ostruzionismo e l’esercizio provvisorio. Potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti”, aveva scritto su X il 30 dicembre scorso scatenando non poche critiche.
L’economista, di sinistra, come si definisce su X, nonché consigliere della Corte dei conti ha detto di non essersi pentito per quelle esternazioni fatte a titolo personale, e non come magistrato. L’associazione magistrati della Corte dei Conti però ha deciso di intervenire, deliberando “il deferimento al collegio dei probiviri per condotta violativa’” del Codice deontologico. La decisione, si legge in una nota, è stata presa “in merito alle esternazioni rese a titolo personale'” dal magistrato di nomina governativa “attraverso i social network e riportate dagli organi di stampa”. Il codice stabilisce che: “Fermo il diritto alla piena libertà di manifestazione del pensiero, il magistrato si ispira a criteri di equilibrio e misura nel rilasciare dichiarazioni ed interviste ai giornali e agli altri mezzi di comunicazione di massa”.
Degni ha fatto sapere che la sua “era una critica riferita al metodo non al contenuto della manovra” e che sta preparando una relazione per giustificare le sue azioni.
Altre Notizie della sezione

Trump e Netanyahu: chi comanda davvero?
11 Settembre 2025A Doha hanno parlato i droni, a Washington le balbettanti smentite.

L’Europa dorme. Putin avanza
10 Settembre 2025Droni al confine, tappeti rossi a Washington, selfie a Bruxelles. Il nuovo patto di Monaco è già scritto.

Il “campo largo” si restringe: anche De Luca straccia la favola unitaria di Schlein
09 Settembre 2025Altro che miracolo. La segretaria dem predica “testardamente unitari”, ma in Campania il sogno evapora prima ancora di nascere.