Anno: XXV - Numero 135    
Venerdì 26 Luglio 2024 ore 13:30
Resta aggiornato:

Home » M5S alla guerra per il salario minimo a 9 euro

M5S alla guerra per il salario minimo a 9 euro

Boccia (Confindustria) Il Paese non cresce con il salario minimo, bisogna elevare i salari dei lavoratori italiani riducendo le tasse e i contributi, il famoso cuneo fiscale, detassando i premi di produzione

M5S alla guerra per il salario minimo a 9 euro

È il salario minimo la proposta che il M5S intende cavalcare per risalire nella china dei consensi: il vicepremier Luigi Di Maio ha convocato oggi un vertice di tutti i ministri pentastellati e subito dopo una riunione dei tecnici proprio per mettere a punto la nuova proposta che punta a fissare a 9 euro l’ora la paga oraria minima per i lavoratori. La proposta del M5S sta guadagnando in queste ore il centro del dibattito politico. Anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia è intervenuto per ribadire la contrarietà degli imprenditori a un «tetto minimo» salariale fissato per legge: ««Il Paese non cresce con il salario minimo, bisogna elevare i salari dei lavoratori italiani riducendo le tasse e i contributi, il famoso cuneo fiscale, detassando i premi di produzione». Sono numerosi i paesi che adottano già (a differenza dell’Italia) il criterio del salario minimo; in Germania nel 2019 la cifra è stata corretta all’insù arrivando a 9,3 euro lordi all’ora ma i lavoratori che ne usufruiscono sono diminuiti di 400.000 unità: con ogni probabilità perché hanno avuto accesso a contratti più remunerativi. Da notare che le retribuzioni medie della Germania sono più alte rispetto all’Italia. Il salario minimo è diffuso in particolare nei settori dell’agricoltura e della ristorazione e riguarda solo il 4% del totale dei lavoratori tedeschi. La legislazione più favorevole, secondo Eurostat, è quella francese dove la paga oraria per legge sfiora i 10 euro (ma vige il regime delle 35 ore settimanali); si abbassa in Spagna (5,7) e in Gran Bretagna (7,6). Nella maggior parte degli altri Stati europei dove la legge regola la paga oraria, la cifra oscilla tra i 4 e i 6 euro. Fuori dai confini Ue la legge più generosa è quella australiana (15 dollari la quota fissata); negli Stati Uniti la media è di 9 dollari ma alcune aziende hanno deciso di allargare i cordini della borsa: Amazon, ad esempio, ha portato nel 2018 la paga oraria a 15 dollari. La Svizzera al contrario non adotta alcuna «base» salariale.  «Il 12% degli italiani sottopagato» Andrea Garnero, economista dell’Ocse, ha fatto a sua volta notare che la quota di 9 euro proposta da Di Maio collocherebbe l’Italia al vertice dei paesi occidentali e anche al di sopra dei contratti collettivi esistenti: «È uno strumento legittimo, interessante, con alcune potenzialità ma anche con alcuni limiti». «In Itali non c’è il Far West, visto che i quasi 900 accordi a livello di settore coprono pressoché la totalità» del lavoro salariato. Secondo Garnero, tuttavia, il 12% dei lavoratori italiani è sottopagato, con prevalenza al Sud. Secondo l’Istata sotto «quota)» ci sono il 59% degli apprendisti , il 26% degli operai ma soprattutto il 32% dei giovani sotto i 29 anni.

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

Renzi indica la via: «Noi a sinistra»

Renzi indica la via: «Noi a sinistra»

23 Luglio 2024

Il leader di Iv: «Il campo largo unica alternativa a lustri di governo Meloni» Caccia al riposizionamento: lo spazio al centro si riduce ma c’è chi non ci sta: Marattin si sfila, Calenda lo attacca.

Welfare, Ebipro apre alle co.co.co.

Welfare, Ebipro apre alle co.co.co.

22 Luglio 2024

Con il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro degli studi professionali, sottoscritto lo scorso 16 febbraio, le parti sociali hanno definitivamente esteso le tutele anche alle collaborazioni coordinate e continuative.

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.