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Contrasto alla povertà energetica in due comuni del Lazio colpiti dal sisma 2016

Presentato il progetto di due Comunità energetiche rinnovabili realizzate dai Periti Industriali

Contrasto alla povertà energetica in due comuni del Lazio colpiti dal sisma 2016

Arriva la rivoluzione energetica per due comuni del Lazio colpiti dal sisma del 2016: un progetto che coinvolgerà oltre 300 famiglie, per un totale di 700 abitanti che punta ad azzerare quasi totalmente i consumi di gas e di energia elettrica attraverso la realizzazione delle prime due Comunità energetiche a impatto sociale, con un risparmio in bolletta stimato di circa l’80%.

L’iniziativa pesa oltre 4 milioni di euro e si inserisce all’interno del Bando Cer del programma NextAppennino, finanziato dal Fondo nazionale complementare al Pnrr per le aree sisma, che mette a disposizione dei comuni di quelle zone 68 milioni di euro per favorire la realizzazione degli impianti di energia rinnovabile e la nascita delle Comunità energetiche rinnovabili.

Parte da qui la messa a terra del progetto sulle comunità energetiche rinnovabili voluta dal Consiglio nazionale dei Periti industriali e realizzata con la progettazione dei professionisti iscritti all’ordine di Rieti. Un’opportunità per tutte quelle famiglie residenti nei comuni di Castel Sant’Angelo e Micigliano che hanno deciso di aderire volontariamente all’iniziativa rispondendo alle sollecitazioni delle due amministrazioni. L’obiettivo è chiaro: sperimentare forme di autoconsumo energetico, favorendo risparmi e ottenendo nello stesso tempo benefici ambientali, attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici. 

I due progetti laziali accanto a quello realizzato precedentemente a Marghera, località del Comune di Venezia, che sarà presentato proprio domani nella città lagunare, fanno da apripista ad altre iniziative che la categoria sta portando avanti in tutta Italia, danno concretezza al tour che ha impegnato il Cnpi per buona parte dell’anno toccando diverse città italiane per sensibilizzare le amministrazioni locali sul tema. L’iniziativa si muove a valle dell’accordo Cnpi-Ancitel Energia e Ambiente secondo il quale i Periti Industriali iscritti agli albi provinciali potranno offrire la propria professionalità e competenza a tutte quelle amministrazioni pubbliche delle aree colpite dal sisma del 2016 e che vogliono accedere ai bandi per la realizzazione di Comunità energetiche rinnovabili.

Questa quindi la cornice attorno alla quale sono stati realizzati i due progetti per i due comuni appena presentati e ora al vaglio della commissione che dovrà giudicarne l’idoneità. Una volta ottenuto il via libera le due amministrazioni comunali diventeranno membri a tutti gli effetti della futura comunità energetica rinnovabile, in qualità di Produttori-Consumatori e a loro volta si faranno motori del progetto, invitando tutti i soggetti presenti sul territorio sia pubblici che privati a partecipare alla CER.

In particolare nel comune di Castel Sant’Angelo saranno realizzati 187 impianti sui tetti degli immobili di privati cittadini e di 4 impianti sugli edifici e nei parcheggi del Comune oltre che sistemi di accumulo e stazioni di ricarica per veicoli elettrici.

Il progetto realizzato dai Periti Industriali prevede di portare l’autosufficienza energetica, intesa come rapporto percentuale tra autoconsumo complessivo e fabbisogno energetico, su base annua a livelli prossimi o superiori all’80%.

“Il nostro obiettivo” ha spiegato Luigi Taddei sindaco del comune di Castel Sant’Angelo, “era quello di trovare una soluzione che potesse aiutare ambiente e cittadini soprattutto in questo momento di forte crisi energetica. Grazie al supporto dei Periti Industriali, quindi, ci siamo innanzitutto interrogati sulla fattibilità dell’iniziativa, poi abbiamo cercato di far comprendere alla cittadinanza l’opportunità di autoprodurre energia elettrica attraverso un sistema di accumulo collettivo. In questo modo riusciremo a far risparmiare ai cittadini quasi l’80% dei consumi di gas e di energia elettrica, riducendo nello stesso tempo le emissioni inquinanti. Una vera rivoluzione anche dal punto di vista culturale”.

Lo stesso principio vale anche per il comune di Micigliano: in questo caso sono 60 i cittadini che hanno deciso di aderire all’iniziativa che prevede la realizzazione di altrettanti impianti sui tetti con relativo sistema di accumulo che consentirà di diversificare i tempi di consumo dell’energia, da quelli della produzione della stessa. Mediante il sistema di accumulo si riuscirà ad immagazzinare l’energia elettrica prodotta in eccesso durante i periodi di elevato irraggiamento, rendendola disponibile nei momenti di maggior bisogno. In questo modo, si ridurranno le richieste di energia elettrica e conseguentemente si ridurrà il costo delle bollette.

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