No a disparità fra i professionisti nel Ssn
Orlandi (Ordini dei chimici e dei fisici): l’'Indennità non aumentata a 18.000 dirigenti sanitari non medici.
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“Tutti i professionisti e dirigenti sanitari sono parte essenziale del Servizio sanitario nazionale (Ssn)”, perciò “chiediamo che il Parlamento corregga immediatamente disparità, omissioni e storture presenti nella manovra, nell’interesse dei cittadini e del Ssn”, perché “dimenticare chi garantisce diagnosi, controlli, sicurezza, qualità nelle cure, alimentazione e tutela dei parametri ambientali significa indebolire il sistema e mettere a rischio i pazienti”: a dichiararlo la Federazione nazionale degli Ordini dei chimici e dei fisici, presieduta da Nausicaa Orlandi, in una nota.
Il riferimento dei professionisti è, si sottolinea, ai “circa 18.000 i dirigenti sanitari non medici che operano ogni giorno nel Servizio sanitario nazionale, altamente specializzati che garantiscono attività essenziali per la prevenzione, la diagnosi e la cura”, ma “nel testo “bollinato” della manovra 2026 emerge un dato sconcertante: l’indennità di specificità sanitaria aumenta fino a 6 volte in più per i medici e oltre 3 volte in più per gli infermieri, rispetto ai dirigenti sanitari non medici, creando una ingiustificabile disparità economica e professionale”.
Perciò, la Federazione dei fisici e dei chimici auspica che, “durante l’iter parlamentare, le discriminazioni vengano eliminate, le prestazioni aggiuntive siano estese anche ai dirigenti sanitari non medici e le norme siano rese omogenee per Ssn, Arpa e Istituti zooprofilattici, così da garante coerenza, equità e tutela effettiva della salute pubblica”, termina la nota.
Ansa
