Nuovo Codice appalti, parità di genere a rischio
Nella lettera al Ministro Salvini il Cno chiede una modifica dell’art. 106, co. 8, che riduce al 20% la garanzia per le aziende in possesso della certificazione di genere
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Promuovere una modifica dell’art. 106, comma 8, dello schema del nuovo Codice dei contratti pubblici in discussione in Parlamento al fine di non disincentivare le aziende nell’adozione delle politiche di genere negli appalti pubblici. È la richiesta avanzata dal Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, nella lettera inviata il 3 febbraio scorso al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti,Matteo Salvini. Rispetto al Codice attualmente in vigore, la disposizione in esame attenua dal 30% al 20% la percentuale di riduzione della garanzia provvisoria per le aziende in possesso della certificazione per la parità di genere all’interno delle organizzazioni. Una norma che per il Consiglio Nazionale dell’Ordine risulta “fortemente penalizzante per quelle aziende, spesso di piccole dimensioni, che in questi anni hanno investito sulle politiche di genere, implementando sistemi organizzativi e di gestione delle risorse umane innovativi e virtuosi”.
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