Anno: XXV - Numero 180    
Giovedì 3 Ottobre 2024 ore 13:00
Resta aggiornato:

Home » Sulla riforma del 139 è necessaria una riflessione condivisa

Sulla riforma del 139 è necessaria una riflessione condivisa

Lo scorso 30 maggio, l’Anc ha trasmesso al Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili le proprie osservazioni sulla bozza di riforma del 139/2005, licenziata dal Consiglio stesso.

Sulla riforma del 139 è necessaria una riflessione condivisa

“Riteniamo imprescindibile il coinvolgimento dei Colleghi su un processo di riforma così importante, anzi, storico per la Categoria” sostiene il Presidente Anc Marco Cuchel “È necessario tenere conto di tutti i soggetti interessati, altrimenti la conseguenza sarà un ulteriore allontanamento delle realtà più periferiche della nostra professione, per questo deve essere dato più tempo per organizzare assemblee territoriali per un approfondito confronto con i Colleghi.

Così come è stata concepita, la proposta di del D. Lgs. n. 139/05 non sembra avere una visione di ampio respiro e rimane concentrata su questioni attinenti alle modalità di elezione del Consiglio Nazionale e sulle specializzazioni.

Gli altri articoli oggetto di riforma non contengono particolari novità, anche se alcuni presentano criticità che, forse, se fosse stato adottato un approccio maggiormente condivisivo, avrebbero potuto essere evitate.

Circa le modalità di espletamento delle procedure elettorali, il testo, oltre ad essere carente in alcune informazioni relative al computo dei voti, presenta diversi punti critici, come l’introduzione e le modalità della sottoscrizione delle liste elettorali da parte degli Ordini territoriali che, oltre a limitare lo spazio per il necessario dibattito interno, mal si conciliano con la previsione dell’attribuzione della funzione di elettorato attivo alla totalità degli iscritti.

Inoltre, la sottoscrizione delle liste, da depositarsi nei 60 giorni prima della data fissata per le elezioni, inevitabilmente comporterà una corsa alle alleanze tra soggetti consolidati dal punto di vista della riconoscibilità e notorietà istituzionale, che inevitabilmente penalizzerà liste alternative che vorranno costituirsi dal basso, formate da colleghi che non ricoprono cariche negli Ordini.

Pertanto, la modifica dell’art. 25 “Composizione ed elezione del Consiglio nazionale” non può non prevedere la preventiva espressione della Categoria in tutte le sue componenti, pena l’ulteriore aumento della distanza tra gli iscritti e il Consiglio Nazionale.

Per quanto riguarda le specializzazioni, atteso che determinante è conoscere il regolamento, in assenza di riserve o esclusive, si rischia di mettere i Colleghi in una situazione ancora peggiore rispetto all’attuale, dove quelle competenze su cui si vorrebbe normare in modo così stringente, fuori dal nostro Albo sono tranquillamente svolte da altri soggetti.

Vale anche la pena di ricordare che gli Esperti Contabili rimangono fuori da qualsiasi previsione sulle specializzazioni, subendo così una ingiustificata e iniqua penalizzazione.

Altri punti critici di questa proposta di riforma sono: la riduzione delle quote di genere, l’eccessiva discrezionalità attribuita ai Consigli degli Ordini nella valutazione di eventuali condotte che violano l’ordinamento, la nomina diretta e la revoca delle cariche di vicepresidente, segretario e tesoriere, l’esclusione dei Revisori dalle sedute di Consiglio.

Anche le incompatibilità con l’esercizio della professione andrebbero riviste, così come le disposizioni sui compensi, che risultano confliggenti rispetto a quanto prevede il nuovo Codice Deontologico sulle prestazioni gratuite.

Da ultimo, sono sicuramente da rivedere le modalità di approvazione del rendiconto nazionale che necessariamente devono essere armonizzate con quelle degli ordini territoriali e le ipotesi di trasferimento dell’iscritto in caso di procedimenti penali oltre che disciplinari da essi derivanti.

L’auspicio è pertanto che possa di fatto realizzarsi l’auspicato preventivo confronto fra il Consiglio Nazionale e le Associazioni sindacali; pertanto l’invito pervenuto ieri ad un incontro che si terrà il 19 giugno p.v., ci vede propositivi nei confronti dell’avvio di un progetto di riforma del nostro Ordinamento, che sia innovativo e condiviso e che veda il pieno coinvolgimento degli iscritti.

Anc Comunicazione

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Notizie Correlate

Scadenza 31 ottobre per l’adesione al concordato preventivo biennale

Scadenza 31 ottobre per l’adesione al concordato preventivo biennale

30 Settembre 2024

La presentazione di un emendamento al decreto-legge n. 113/2024 (Decreto Omnibus) riguardante il concordato preventivo biennale, che segue le numerose modifiche che hanno interessato la normativa del nuovo strumento di compliance, fa sì che il termine del 31 ottobre per l’adesione da parte dei contribuenti coinvolti sia assolutamente inadeguato.

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.