Dichiarazione precompilata 2024
La campagna istituzionale di disinformazione.
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Sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri si legge che lo spot della campagna istituzionale sulla dichiarazione precompilata 2024, realizzata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dall’Agenzia delle Entrate “ha come obiettivo quello di informare i cittadini sull’avvio della stagione dichiarativa, sulle modalità di accesso della precompilata e la possibilità di utilizzare la nuova modalità semplificata”.
Premesso che uno spot di pochi minuti su un adempimento importante per milioni di cittadini, che ha la sua complessità e può comportare errori sanzionabili, non ci sembra essere una scelta particolarmente felice nell’ambito di una comunicazione istituzionale, il messaggio che viene veicolato può ritenersi quanto di più lontano possa esserci da una informazione veritiera poiché fa credere ai cittadini contribuenti che il 730 sia una dichiarazione semplice, quando invece non lo è affatto”.
La precompilata inoltre non è frutto di dati elaborati dall’Agenzia delle Entrate e dunque non è per suo merito che la dichiarazione viene messa a disposizione di tutti i cittadini, sono infatti i diversi operatori coinvolti che alimentano il sistema attraverso la trasmissione di dati e informazioni.
“Questo adempimento fiscale” spiega Marco Cuchel Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti “che tra l’altro quest’anno si arricchisce di nuovi quadri oltre a portarsi dietro il suo immancabile carico, tutt’altro che leggero, di istruzioni e circolari, viene banalizzato in un modo assolutamente inaccettabile”.
“Siamo stanchi” prosegue il Presidente Cuchel “di dover denunciare ogni volta limiti e criticità della precompilata, sistema nei confronti del quale l’ANC ha sempre espresso la sua contrarietà, sistema che anche quest’anno non ha mancato di far registrare ben quasi tre milioni di dichiarazioni precompilate sbagliate, con anche conseguente un problema di danno erariale (per le dichiarazioni accettate senza modifiche) che dovrebbe preoccupare l’Amministrazione Finanziaria e le Istituzioni, e che invece sembra essere ignorato.
Nella maggioranza dei casi i contribuenti per l’invio della loro dichiarazione continuano ad affidarsi ai Professionisti e ai Caf, il numero di quanti inviano autonomamente la dichiarazione proposta dall’Agenzia delle Entrate resta contenuto e tra questi la percentuale di chi accetta senza apportare modifiche è appena del 4%, ciò a riprova del fatto che la dichiarazione precompilata è ritenuta imprecisa e inattendibile.
Crediamo sia arrivato il tempo di mettere seriamente in discussione la validità del sistema della precompilata che è stato messo in piedi, analizzandone i dati a disposizione per un raffronto costi/benefici nell’arco dei 10 anni dalla sua introduzione.
“Ci auguriamo” conclude Cuchel “che questo prima o poi accada, nel frattempo però ci aspettiamo che l’informazione istituzionale sia perlomeno trasparente e veritiera, mettendo fine a messaggi fuorvianti secondo cui per presentare la dichiarazione precompilata sono sufficienti pochi click”.
ANC Comunicazione
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