Anno: XXVI - Numero 183    
Mercoledì 24 Settembre 2025 ore 13:30
Resta aggiornato:

Home » Il patto di Roma. Prove generali per la costruzione di una Cosa Rossa europea

Il patto di Roma. Prove generali per la costruzione di una Cosa Rossa europea

A metà ottobre nella capitale vertice tra Jean Luc Mèlenchon, leader de La France Insoumise, Irene Montero di Podemos, Jan Aken della Linke tedesca e Jeremy Corbyn, capo del nuovo partito inglese Your party. A tema un'alleanza comune contro le destre in Europa.

Il patto di Roma. Prove generali per la costruzione di una Cosa Rossa europea

Un’alleanza in nome della pace a Gaza e in Ucraina. Una cosa rossa che metta insieme le sinistre contro le armi. A metterli tutti attorno a un tavolo il festival del Manifesto, che il prossimo 12 ottobre ospiterà a Roma, al Teatro Palladium della Garbatella, Jean Luc Mèlenchon leader de La France Insoumise, Irene Montero di Podemos, Jan Aken della Linke tedesca e Jeremy Corbyn, capo del nuovo partito inglese Your party. L’incontro sarà moderato dal direttore del quotidiano Andrea Fabozzi e dalla direttrice di Radio Popolare Lorenza Ghidini. Prima dell’evento pubblico, i quattro leader della sinistra radicale si ritroveranno per un summit sulle prospettive comuni. Gli staff già ipotizzano che si possa concretizzare “un patto di Roma” per far nascere quella che qualcuno chiama l’Internazionale socialista, ma che dovrebbe essere la convergenza di tutti i partiti nella European Left Alliance.

Un passo indietro: a Bruxelles, le delegazioni di europarlamentari nazionali fanno parte dello stesso gruppo, The Left, ma sono divise nei partiti. Da una parte c’è il Partito della sinistra europea, nato per impulso di Fausto Bertinotti, di cui fanno parte tra gli altri gli spagnoli di Izquierda unida, i tedeschi di Die Linke, i greci di Syriza. Sinistra Italiana aderisce in qualità di osservatore.

Dall’altra parte c’è l’European left alliance, partito a cui aderiscono tra gli altri la France Insoumise, Podemos, i portoghesi di Bloco de Esquerda. A questo partito aderiscono anche i partiti di sinistra dei paesi nordici (Danimarca, Svezia, Finlandia) e i polacchi di Razem. 

Da tempo è aperta una discussione perché i due partiti a livello europeo confluiscano in un’unica formazione. Il partito di Nicola Fratoianni è tra i fautori della linea unitaria. Ai primi di ottobre il segretario di Si dovrebbe incontrare i vertici dell’Alleanza di sinistra per discutere dell’adesione. Anche Die Linke – a quanto risulta da fonti europee – è pronta a lasciare il partito della Sinistra europea, a cui, tuttavia, è ancora legato da una previsione statutaria. Il passaggio romano si inserisce in questa traiettoria.

“Non ci sono ostacoli di natura programmatica, perché se si eccettuano i partiti nordici, che sono favorevoli all’invio di armi in Ucraina, tutti i partiti della sinistra europea condividono il comune impianto programmatico”, spiegano gli sherpa che lavorano al dossier della costruzione del nuovo soggetto.

La cosa rossa europea potrebbe posizionarsi a quota 10 per cento. Questa è la cifra di cui è accreditata Die Linke secondo le ultime elezioni politiche, confermata nel recente turno delle amministrative. Al 10 per cento è posizionata nei sondaggi anche la France Insoumise di Melenchon, mentre il neonato partito di Corbyn e Podemos viaggiano a percentuali più basse. Intorno al 7 per cento è il dato di Avs.

La partecipazione dei leader di centrosinistra italiani è questione che va definendosi in queste ore. C’è un problema di agenda: il 12 ottobre si vota in Toscana ed è per giunta il giorno della marcia della pace Perugia-Assisi. L’adesione di Nicola Fratoianni è scontata, Giuseppe Conte sta valutando. Elly Schlein, alle prese con le critiche del fronte riformista interno, potrebbe glissare.

di Alfonso Raimo suHuffpost

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

Troppi giovani abbandonano gli studi.

Troppi giovani abbandonano gli studi.

23 Settembre 2025

L’allarme lanciato nel corso del Cnpr forum dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili “Scuola, istruzioni per crescere”.

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.