Le sinistre e il coraggio che non c’è
10 Ottobre 2025Predicano fermezza morale, ma tremano davanti a un microfono.
Archivo notizie della sezione: I commenti del Direttore
Predicano fermezza morale, ma tremano davanti a un microfono.
Mentre Trump sogna il Nobel, noi sogniamo che un corteo cambi la storia.
Scontri, denunce surreali, slogan incendiari: la politica e la società stanno scivolando verso una forma di follia collettiva.
Francesca Albanese lascia la trasmissione “L’Aria che tira” quando si parla della Segre, ma il Comune di Bologna la premia. E intanto le piazze “pacifiste” si colorano di slogan che negano il dolore ebraico.
Imbrattare la statua di Giovanni Paolo II con insulti e simboli ideologici è un gesto vile che cancella ogni pretesa di civiltà. La rabbia non è più protesta: è degrado.
Landini e i sindacati trasformano il dramma di Gaza in un’arma contro il governo: non difesa dei diritti, ma cinico calcolo politico, sulla pelle dei lavoratori e di un popolo sotto le bombe.
La sinistra italiana oggi sembra più un reality che un’opposizione: fischi, zucchero e confusione in diretta nazionale.
Tra un corteo per Gaza e un tweet per il riconoscimento della Palestina, quante volte si parla dei veri drammi delle Marche?
Il centrosinistra perde malamente nonostante il “campolargo”: Pd inchiodato, M5S e Avs irrilevanti, astensione record. Il voto marchigiano certifica il fallimento della linea Schlein e apre crepe pesanti in vista di Campania, Toscana, Puglia e Calabria.
E intanto il teatrino della politica italiana si sposta dal porto di partenza al palcoscenico internazionale.
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