Il sipario cala tristemente su Istanbul senza pace in vista.
Dai negoziati in Turchia nessun vincitore, ma un perdente: Donald Trump.
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La Russia ha aderito ai negoziati in Turchia solo per dare l’illusione di essere interessata a trattare. In realtà Putin non ha alcuna fretta di mollare le armi. E perché dovrebbe? Sta vincendo e può avanzare ancora sul terreno, e avere più margini di trattativa. È fin troppo chiaro che Putin sta traccheggiando per continuare ad avanzare. E continuerà a farlo fino a che le condizioni climatiche lo consentiranno. Al tavolo di Istanbul la delegazione di Mosca avrebbe preteso la cessione delle intere quattro regioni di Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk (occupate solo in parte). Non solo. Mentre le due delegazioni si fronteggiavano un attacco russo contro un minibus che trasportava civili nell’Ucraina settentrionale ha causato nove morti e quattro feriti. Trump “deluso” dal suo ex amico: “imporrò sanzioni se non raggiungeremo un’intesa, ma ho un ottimo rapporto con Putin e penso che troveremo un accordo. Dobbiamo incontrarci”. Già, ma dove? In pole position il Vaticano (Parolin ha annunciato la disponibilità di Papa Leone XIV). Il nuovo Papa si presenta bene: usa i simboli e le immagini come un vero “regnante”, in tutti i sensi, adoro il rigore cerimoniale usato in questo modo … ottimo lavoro dello Spirito Santo! Qualcosa nella città sul Bosforo si è comunque mosso: le parti hanno concordato un nuovo scambio di mille prigionieri e si è cominciato a discutere di una possibile tregua, ma su questo fronte la strada resta in salita.
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