Conte ha spolpato il Movimento
Dal sogno della democrazia diretta alla monarchia contiana: chi voleva partecipare oggi trova porte chiuse e gerarchie verticali.
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C’era una volta il Movimento 5 Stelle. Democrazia dal basso, partecipazione reale, parlamentarie online: pochi click e chiunque poteva contare.
Poi è arrivato Giuseppe Conte. E il sogno è finito.
Il Movimento è diventato un partito personale, centralizzato, verticale. I carneadi non entrano nemmeno. Le candidature sono controllate, le decisioni calate dall’alto, la democrazia interna smantellata. Il partito pronto c’è già: non serve costruire nulla, basta comandare.
Il Pd guarda, annuisce, tace. La sinistra italiana osserva senza fare una piega. Difendere la democrazia al governo? Impossibile, quando in casa tua non esiste più.
Il Movimento che prometteva rivoluzione oggi è un apparato, pronto a eseguire, chiuso, verticale. Chi cercava partecipazione trova solo barriere. Chi pagherà il prezzo sono i cittadini: ingannati da un’illusione e privati di voce.
Conte ha spolpato il Movimento. E il silenzio che accompagna questa trasformazione è il vero danno alla democrazia.
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