Obiettivo, una vecchiaia protetta per i professionisti.
Gli Enti di previdenza aderenti ad AdEPP hanno, da tempo, ampliato il proprio welfare.
In evidenza
Oggi si parla sempre di più di welfare pro-lavorativo ossia indirizzato al sostegno della professione perché come sostiene il Presidente Alberto Oliveti “non c’è previdenza senza lavoro”.
I giovani, le donne ma anche gli under 50 possono trovare nel proprio Ente misure atte a coprire l’inserimento nel mercato del lavoro, i gap lavorativi o l’adeguamento del proprio studio e delle proprie skills per stare “al passo con i tempi”.
Oggi però mettiamo sotto la lente di ingrandimento il welfare dedicato ai pensionati (attivi e non) che hanno ancora, o sempre di più, bisogno di un ‘assistenza mirata.
Enpap e il disagio economico
È operativa la nuova forma di assistenza denominata “Contributo a sostegno dei pensionati di vecchiaia” riservata ai pensionati di vecchiaia da almeno un anno e non più in attività che si trovano in una condizione di disagio economico.
Condizione necessaria per l’accesso al Bando è quella di avere un reddito complessivo del nucleo familiare indicato nel modello ISEE non superiore a 9.000 euro.
L’importo del contributo è dato dalla differenza tra l’ammontare massimo erogabile, fissato per l’anno 2024 in 9.000 euro, e il reddito complessivo indicato nel modello ISEE.
Parola d’ordine rivalutazione
Enpaf
Il Presidente Emilio Croce fa sapere che “Con la rivalutazione delle pensioni in essere e dei coefficienti economici in base ai quali vengono liquidate le future pensioni, il Consiglio di amministrazione, anche per quest’anno, ha scelto di riconoscere l’integrale rivalutazione Istat delle prestazioni. L’adeguamento delle pensioni continua ad essere una delle priorità dell’Ente, sempre in un quadro di sostenibilità economica della gestione”.
L’Enpaf ha deliberato, infatti, l’adeguamento delle pensioni nella misura del 5,4%, determinata dall’individuazione dell’indice Istat Foi definitivo per l’anno 2023.
Considerato il parere favorevole dei Ministeri vigilanti, comunicato il 29 aprile scorso, l’adeguamento sarà applicato dal mese di maggio 2024 e, avendo decorrenza dal 1° gennaio 2024, saranno corrisposti anche gli arretrati.
Cassa Geometri
Gli importi delle pensioni erogate dalla Cassa Geometri sono rivalutati annualmente in proporzione alle variazioni dell’indice nazionale generale annuo dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati calcolato dall’Istat.
Per l’anno 2024 l’indice di rivalutazione è pari all’ 8,1%”
Hanno diritto all’integrazione al minimo (nei limiti reddituali riportati nella tabella) i titolari di pensione (ad esclusione dei titolari di pensione contributiva e dei titolari di pensione di reversibilità derivante da pensione contributiva) che non beneficiano di altri trattamenti previdenziali in dipendenza di altra attività esercitata.
Cassa commercialisti. Due i contributi messi in campo
Il contributo di partecipazione alle spese sostenute per la permanenza in case di riposo o istituti di ricovero per anziani, malati cronici o lungodegenti riconosciuto a seguito di domanda inoltrata da parte degli interessati.Per l’anno 2024 il limite massimo mensile del contributo è pari a 1.000 euro per richiedenti autosufficienti e 2.100 euro per i non autosufficienti.
Il contributo di partecipazione alle spese sostenute per l’assistenza domiciliare prestata da personale infermieristico o da collaboratori domestici a persone che versano in uno stato di non autosufficienza, in quanto impossibilitate a svolgere autonomamente almeno tre dei seguenti quattro atti della vita quotidiana: lavarsi, nutrirsi, deambulare e vestirsi. Per l’anno 2024 il contributo mensile massimo erogabile per 12 mesi è pari a 660 euro.
Cassa ragionieri e l’assistenza domiciliare
Si tratta di una prestazione assistenziale che consiste nell’erogazione di un contributo di partecipazione alle spese sostenute per l’assistenza domiciliare prestata da personale infermieristico o da collaboratori domestici a iscritti e pensionati, ai loro coniugi o parenti in linea retta di primo grado, che versano in stato di non autosufficienza, presenti nel nucleo familiare e a carico dell’iscritto.
Per il 2024 il contributo non può essere superiore a 702,34 euro mensili per un periodo di 12 mesi.
Long term care
La copertura di Long Term Care (LTC) è una tutela assistenziale che garantisce ai Professionisti che si trovino in condizioni di non autosufficienza l’erogazione di una rendita mensile vitalizia. La Convenzione, stipulata tra EMAPI e CNP Vita Assicura S.p.A. (già Aviva Vita S.p.A.) è erogata in forma collettiva dagli Enti previdenziali che ne hanno deliberato l’attivazione in favore dei propri iscritti i quali, alla data del primo ingresso in copertura, non abbiano compiuto i 70 anni di età (elevabile – su richiesta dell’Ente – agli iscritti che non abbiano compiuto i 75 anni di età).
Attualmente, gli Enti che hanno aderito alla copertura Ltc sono: Cassa Dottori Commercialisti, Enpacl, Enpaf, Enpaia, Enpam, Epap ed Eppi. L’annualità assicurativa ha decorrenza fissa dal 1 maggio al 30 aprile dell’anno successivo
Copertura Base Collettiva
In caso di non autosufficienza, garantisce la somma mensile di 1.200 euro – non indicizzata – che verrà garantita all’Assicurato finché in vita
Copertura Base + Supplementare Collettiva
Enpam. oltre la copertura base e oltre Ltc
In caso di non autosufficienza, l’Ente dei camici bianchi incrementa la cifra già garantita dalla Copertura Base Collettiva (1.200 euro) di ulteriori 500 euro per un totale di 1.700 euro, somma he verrà garantita all’Assicurato finché in vita.
Chi, invece, non è coperto dalla polizza Long term care ha comunque la possibilità di richiedere un contributo mensile per l’assistenza domiciliare, soggetto a vincoli di reddito, che per il 2024 è pari a 686,49 euro, e un contributo giornaliero per l’ospitalità in una casa di riposo, che è pari a 68,64 euro.
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