Il Codice dei contratti pubblici è valido per gli investimenti della Casse
Audizione del Mef in Commissione Enti previdenza su decreto da emanare
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“I ministeri preposti alla definizione del testo regolamentare” sugli investimenti delle Casse previdenziali private dei professionisti (Economia e Lavoro, ndr) “hanno ritenuto che potessero sussistere i margini, affinché gli Enti applicassero i principi generali in materia di concorrenza, economicità, efficacia, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità, senza tuttavia essere tenuti al rispetto delle procedure specifiche del Codice dei contratti pubblici.
Pertanto, il ministero dell’Economia, dopo aver acquisito il parere del ministero del Lavoro, nonché il positivo avviso della Covip, ha trasmesso nel 2021 un nuovo schema di decreto al Consiglio di Stato” per “verificare con il Consiglio di Stato la correttezza della conclusioni in cui è si giunti di esenzione dalle procedure” del Codice dei contratti.
Lo riferisce il dirigente generale della direzione regolamentazione e vigilanza del sistema finanziario del ministero dell’Economia e delle Finanze Stefano Cappiello, ascoltato in questi minuti nella Commissione Bicamerale per il controllo degli Enti di previdenza, aggiungendo che palazzo Spada, “il 23 novembre 2021, ha reso un parere interlocutorio con cui ha chiesto nuovamente al ministero dell’Economia di sottoporre la questione all’Anac, l’Autorità nazionale per il contrasto alla corruzione”, e quest’ultima, va avanti, “si è pronunciata, di recente, in data 3 maggio 2022, affermando, in estrema sintesi, che l’attuale ambito dei servizi finanziari esclusi sia definito in maniera tale da non ricomprendere i servizi di gestione degli investimenti e di depositario”. In altre parole, prosegue, “è giunta alla conclusione che si debba applicare la procedura di evidenza pubblica di cui al Codice dei contratti. Il parere reso dall’Anac è in corso di trasmissione da parte del ministero dell’Economia al Consiglio di Stato” che, “sulla base di questo parere dell’Anac, rappresenterà all’Amministrazione se, e in quale misura, si debba rimodulare l’impostazione del decreto” sugli investimenti degli Enti previdenziali. Per Cappiello, perciò, “il testo potrà essere finailzzato” sottoponendolo alla firma del ministro dell’Economia e con parere conforme del ministro del Lavoro e poi “inviato alla presidenza del Consiglio per l’acquisizione del ‘nulla osta’ all’emanazione”. In sintesi, si deduce che le Casse che si avvarranno dei servizi di gestione patrimoniale (i cosiddetti ‘mandati’) dovranno attenersi nella selezione del soggetto affidatario alle procedure del Codice, così come per i servizi offerti dalla banca depositaria.
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