L'alternativa c'è?
Nelle sei Regioni al voto il campo largo supera il centrodestra del 3%.
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Analizzando sei regioni che sono andate al voto quest’autunno (Marche, Calabria, Veneto, Toscana, Campania e Puglia) Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e civiche di centrodestra hanno raccolto 3.564.232 voti, pari al 46,8%; mentre Pd, M5S, Avs, Casa riformista e altri e civiche di centrosinistra 3.783.398, pari al 49,7%. A scattare la fotografia, in valori assoluti dell’ultima tornata di regionali – fatta eccezione la Valle d’Aosta – è Youtrend. Che spiega: “Sulla carta la situazione vedrebbe un leggero vantaggio del campo largo. Ma il quadro sembra cambiare se guardiamo alle precedenti elezioni e dunque ai trend”.
“Il ‘campione’ di Regioni andate al voto quest’anno non è pienamente rappresentativo del voto nazionale, ma tende semmai a favore del centrosinistra. Nelle stesse sei Regioni, infatti, alle Politiche del 2022 il centrodestra aveva raccolto il 42,7% dei voti e il campo largo il 51,4%. Alle Europee del 2024 il centrodestra si era fermato al 45,2% e il campo largo aveva fatto registrare il 50,9. Insomma, da uno scarto a favore del centrosinistra rispettivamente di 8,7 e 5,7 punti si passa a un divario di appena 2,9. Rispetto alle ultime elezioni politiche nazionali, insomma, il centrodestra regge meglio del centrosinistra. E guardando alle scorse Regionali? Allora il centrosinistra aveva avuto il 49,9 per cento, contro il 45,9 del centrodestra: uno scenario di fatto simile a quello attuale, che però è leggermente migliore per lo schieramento Meloni”, prosegue l’istituto.
Riepilogando, “per il centrodestra la percentuale di voto questa volta è stata maggiore, sempre considerando il complessivo delle sei regioni al voto, rispetto al 45,9% delle precedenti regionali (+0,9 punti), al 42,7% delle politiche (+4,1 punti) e al 45,2% delle europee (+1,6 punti).
Per il campo largo, invece, la percentuale è in calo rispetto a tutte queste tre precedenti tornate: -0,2 rispetto alle precedenti regionali (49,9%), -1,7 rispetto alle politiche 2022 (51,4%) e -1,2 rispetto alle europee 2024 (50,9%). La flessione del campo largo è soprattutto dovuta al Movimento 5 Stelle, che rispetto alle precedenti regionali ha perso 212 mila voti, rispetto alle politiche 2022 un milione e mezzo di voti e rispetto alle europee 2024 558 mila. La crescita del centrodestra è invece dovuta alla Lega, trainata soprattutto dal risultato della Lega (e di Luca Zaia) in Veneto: nel totale delle sei regioni cresce di quasi 200 mila voti rispetto alle politiche 2022 e di quasi 300 mila rispetto alle europee 2024. Crescono Fratelli d’Italia e Forza Italia rispetto alle precedenti tornate regionali nelle sei regioni considerate: FdI aumenta infatti di quasi 400 mila voti e FI di 125 mila.
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