Servono regole chiare e ognuno deve fare la propria parte
Pier Paolo Baretta, assessore al Bilancio del Comune di Napoli al convegno “Impatti ed evoluzione delle tecnologie digitali e-commerce e-government Intelligenza Artificiale Cyber security Analisi di sistema e case history”, promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi.
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«L’Intelligenza artificiale non deve essere temuta, ma governata con regole chiare e responsabilità condivise. La Pubblica Amministrazione sta vivendo uno stravolgimento positivo che richiede un salto di qualità complessivo nei processi e nelle competenze. Manca però una normativa organica, sia a livello europeo che nazionale, e per questo è fondamentale che ognuno, nel proprio ambito, faccia la sua parte: siamo tutti coinvolti in questa trasformazione epocale. Da parte nostra c’è la massima disponibilità a instaurare un dialogo costruttivo con i commercialisti per definire insieme modalità e strumenti utili a migliorare l’attività di riscossione attraverso l’impiego delle nuove tecnologie». Lo ha dichiarato Pier Paolo Baretta, assessore al Bilancio del Comune di Napoli, nel corso del convegno “Impatti ed evoluzione delle tecnologie digitali e-commerce e-government Intelligenza Artificiale Cyber security Analisi di sistema e case history”, promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi.
A tracciare il percorso che ha caratterizzato l’avvento delle nuove tecnologie nelle professioni è stato Vincenzo Tiby, consigliere delegato dell’Odcec Napoli: «Siamo passati da una fase di e-government imposto per legge, pensato quasi esclusivamente a beneficio della Pubblica Amministrazione e sostenuto con grandi sacrifici economici dai nostri studi, a una nuova stagione in cui l’Intelligenza Artificiale diventa protagonista. Una rivoluzione che riduce i tempi di gestione degli adempimenti migliora l’efficienza e apre la strada a nuove forme di consulenza e di attività professionale. Tuttavia, è indispensabile prestare massima attenzione alla tutela dei dati e alla cybersicurezza, per evitare spiacevoli sorprese legate a intrusioni o attacchi informatici. Non possiamo poi trascurare l’enorme crescita dell’e-commerce, che nel 2024 ha superato gli 85 miliardi di euro di transazioni online: un segnale inequivocabile che indica come sia giunto il momento di riconvertire i modelli di business e abbracciare con decisione la trasformazione tecnologica».
Secondo Bianca Bosco, presidente della commissione Tecnologie e Innovazione Odcec Napoli: «L’Intelligenza Artificiale rappresenta un’opportunità concreta per gli studi professionali, perché consente di aumentare la competitività e ridurre i costi di gestione. Tuttavia, è fondamentale non utilizzarla in modo indiscriminato. Noi commercialisti dobbiamo conoscerne a fondo le potenzialità e i limiti, attraverso un costante aggiornamento professionale, così da offrire ai nostri clienti una consulenza sempre più qualificata e orientata alle nuove strategie aziendali».
L’accesso alle nuove tecnologie è la priorità per Annabella Acunto, vicepresidente della commissione Attività artigianali Odcec Napoli: «La legge 132 del 2025 segna un primo passo importante verso la regolamentazione di questa rivoluzione tecnologica. Non dobbiamo temere che l’Intelligenza Artificiale possa sostituirci nel nostro lavoro, ma imparare a governarla e a trasformarla in uno strumento efficiente al servizio di imprese e cittadini. La vera sfida è renderla accessibile a tutti, perché solo attraverso una diffusione capillare delle nuove tecnologie potremo generare un autentico sviluppo economico e sociale».
Un ‘caso di scuola’ è stato presentato da Francesco Castagna, vicepresidente Digital Fabbrica Italiana dell’Innovazione: «Oggi più che mai serve un approccio etico alle tecnologie avanzate, alla cybersecurity e alla trasformazione digitale. In questa direzione abbiamo avviato a Napoli un nuovo Innovation Hub, la Fabbrica dell’Innovazione, nata grazie al contributo di undici realtà imprenditoriali, tra cui Meditech. In appena due anni siamo riusciti a incubare 42 start-up, che oggi danno lavoro a circa 300 persone, confermando quanto la sinergia tra impresa e innovazione possa generare sviluppo concreto per il territorio».
Giovanni Lucianelli Ufficio Stampa ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili
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