Cassa Forense a caccia di contributi
Cassa Forense rafforza il recupero crediti: 1,5 miliardi da riscuotere. Presto un sistema di IA per monitorare debiti e sostenere la previdenza degli avvocati.
In evidenza

Sfiora quota 1,5 miliardi l’ammontare dei crediti che la Cassa Forense vanta nei confronti degli iscritti al 31 dicembre scorso. Una cifra imponente, seppur in calo del 9,7% rispetto all’anno precedente, che conferma come la morosità tra i legali resti «in vetta alle priorità dell’Ente degli avvocati».
La “task force” dedicata al recupero delle somme – con un’attenzione particolare ai pensionati morosi e alle «infedeltà quantitativamente più ragguardevoli» – non ha però prodotto i risultati sperati. Da qui il rafforzamento delle iniziative nei confronti dei professionisti inadempienti, con inevitabile aumento del contenzioso, e la previsione di «ulteriori interventi, tempestivi e mirati».
Un quadro non proprio roseo, emerso dalla relazione con la quale il collegio sindacale della Cassa ha risposto al Ministero del Lavoro, che aveva chiesto chiarimenti agli Enti privati in merito a recupero crediti e gestione delle risorse.
Sul fronte della governance, il dicastero aveva sollevato il tema del rispetto dei requisiti di «onorabilità e professionalità» dei componenti degli organi direttivi. La replica della Cassa è che i criteri sono previsti «in modo puntuale dallo Statuto», mentre l’Enpam – l’ente di medici e dentisti – sottolinea di applicare criteri di diversità, anche di genere, pur garantendo «adeguata competenza e professionalità».
Se i tradizionali strumenti di recupero non bastano, la Cassa guarda al futuro. Come annunciato a luglio dalla presidente Maria Annunziata, entro un anno sarà operativo un sistema di intelligenza artificiale capace di monitorare con più precisione le posizioni debitorie. L’obiettivo: aumentare l’efficienza del recupero crediti, che a livello complessivo sfiora i due miliardi di euro.
Le procedure restano severe: in caso di debiti superiori ai 50.000 euro, già oggi si procede con decreto ingiuntivo e pignoramento. Particolare attenzione è rivolta ai pensionati che, pur continuando a esercitare, hanno smesso di versare i contributi, accumulando debiti in alcuni casi «fino a 800.000 euro».
Dietro la cronaca dei numeri c’è però una professione in difficoltà. Oltre 80.000 avvocati guadagnano meno di 20.000 euro lordi l’anno, altri 30.000 non superano i 35.000 euro, mentre solo il 7,6% sfonda quota 115.000. Tra i neo-iscritti, il reddito medio sfiora appena i 12.000 euro. Una forbice ampia che rende sempre meno attrattiva la carriera forense, tanto che trovare praticanti è ormai un’impresa.
Sul fronte previdenziale, la Cassa sta valutando nuovi correttivi per rendere le pensioni più adeguate, dopo l’introduzione del calcolo contributivo “pro rata”. La presidente ha anche auspicato un intervento legislativo per destinare parte dei rendimenti patrimoniali – circa 20 miliardi – al potenziamento delle prestazioni. Tra le richieste più sentite, la possibilità di rendere deducibili i contributi volontari anche per gli avvocati in regime forfettario, così da incentivare una previdenza integrativa anticipata.
Secondo lo Snaavv – Sindacato Nazionale Autonomo Avvocati, l’uso dell’IA è uno strumento utile ma non sufficiente: «serve una riforma equa, sostenibile e inclusiva», capace di bilanciare rigore e giustizia sociale, senza lasciare indietro chi ha redditi bassi o carriere discontinue.
Una cosa è certa: tra onorabilità, controlli e vigilanza, i legali italiani dovranno fare i conti – questa volta non solo metaforicamente – con il saldo dei propri debiti. E la Cassa sembra decisa a ricordarglielo con puntualità.
Enrico Foscarini,
Altre Notizie della sezione

Casse, entro oggi le risposte su investimenti a ministero Lavoro
30 Settembre 2025Il dicastero ha chiesto pure chiarimenti su crediti contributivi.

Cassa Forense e il suo futuro
29 Settembre 2025La previdenza forense, sembrerà strano, ma è nata prima di Cassa Forense.

All’Ente dei medici rinnovata la funzione di stazione appaltante
29 Settembre 2025Enpam li organizza anche per altri enti.