Poltrone e immunità non fermino la legge.
I fatti imputati alla Salis precedono le nomine, e nessuno scudo politico cancelli la responsabilità.
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La politica non può diventare un rifugio per chi ha infranto le regole. Gli addebiti risalgono a un periodo precedente la nomina, e le immunità parlamentari non sono scudi eterni. Chi sbaglia deve rispondere davanti alla giustizia, senza alibi né scorciatoie. Appelli, alleanze e schermaglie non cancellano i fatti: davanti alla legge siamo tutti uguali. È il momento di chiudere questa vicenda con rigore e determinazione, senza favoritismi e senza compromessi. La credibilità delle istituzioni e la fiducia dei cittadini vengono prima di ogni poltrona. La paura non può guidare decisioni giudiziarie, e nessun potere politico può fermare ciò che è inevitabile. La giustizia deve fare il suo corso, netta e imparziale. Chi tenta di sfuggire alla responsabilità, alla fine, punto.
Ma purtroppo riuscirà a salvarsi.
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