Scudo penale per i medici, il testo del governo
Nel disegno di legge delega sulla riforma delle professioni sanitarie è prevista la punibilità dei medici solo per colpa grave e l'istituzione della specializzazione in Medicina generale
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In provvedimento molto atteso dalla professione medica e che la Fnomceo sostiene da tempo.”
Così Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) ha commentato l’approvazione nel Consiglio dei ministri dello scorso 4 settembre del disegno di legge delega (qui il testo) sulle professioni sanitarie.
Responsabilità professionale
Per quanto riguarda le conseguenze penali nei confronti dei medici in caso di lesioni gravi o decesso del paziente, il cosiddetto “scudo penale” introdotto durante la pandemia da Covid- 19 nel testo del DDL viene riformulato in questo modo:
quando l’esercente la professione sanitaria si attiene alle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge o alle buone pratiche clinico assistenziali, sempre che le predette raccomandazioni o buone pratiche risultino adeguate alle specificità del caso concreto è punibile solo per colpa grave”
Si precisa inoltre che “nell’accertamento della colpa o del suo grado si tiene conto anche della scarsità delle risorse umane e materiali disponibili, nonché delle eventuali carenze organizzative, quando la scarsità e le carenze non sono evitabili da parte dell’esercente l’attività sanitaria, della mancanza, limitatezza o contraddittorietà delle conoscenze scientifiche sulla patologia o sulla terapia, della concreta disponibilità di terapie adeguate, della complessità della patologia o della concreta difficoltà dell’attività sanitaria, dello specifico ruolo svolto in caso di cooperazione multidisciplinare, nonché della presenza di situazioni di urgenza o emergenza”.
Pierino Di Silverio, segretario nazionale dell’Anaao Assomed, ha commentato:
Questo provvedimento rappresenta solo un primo passo che va ora completato da un iter legislativo. Ci aspettiamo che a questo grande e importante segnale segua una profonda riforma della responsabilità medica degna di un paese civile”.
Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, Federazione italiana medici di medina generale, ha dichiarato:
Riconosciamo il lavoro svolto dal ministro della Salute Orazio Schillaci e dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, che con questo provvedimento pongono le basi per una cornice normativa più chiara e coerente con i bisogni reali dell’assistenza”.
La specializzazione in Medicina generale
Nello schema approvato dal CdM si legga anche che il governo intende “favorire, con il coinvolgimento delle amministrazioni competenti, la ridefinizione del percorso formativo della medicina generale, attraverso la trasformazione del corso regionale di formazione specifica in scuola di specializzazione.”
“La trasformazione in Scuola di Specializzazione è un’opportunità che attendevamo da tempo – commenta Scotti – È essenziale che siano mantenute le caratteristiche specifiche della medicina generale, così come definite anche dalla normativa europea: occorre fare attenzione alla possibilità che questi specializzandi inizino ad operare sul territorio già dal primo periodo di formazione. Serve un coinvolgimento diretto della medicina generale nella didattica ed è essenziale che la specialità in medicina generale sia strutturata con le stesse caratteristiche delle altre”.
e aggiunge:
se vogliamo davvero attrarre i giovani medici la riforma deve essere accompagnata da risorse certe, organizzazione moderna e prospettive di carriera riconoscibili. Solo così la medicina generale potrà restare pilastro della prossimità e della prevenzione, garantendo risposte tempestive e di qualità ai cittadini”.
Alessandro Visca
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