Tavolo sul lavoro autonomo. Dal welfare alla sanità integrativa.
Al tavolo del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, hanno partecipato Tiziana Stallone, Vice presidente AdEPP, e Francesco Verbaro, Senior advisor dell’Adepp.
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E proprio sul welfare, Adepp ha sottolineato che “nel corso degli ultimi anni, le Casse – al di là della loro funzione costitutiva di natura prettamente previdenziale – hanno svolto un ruolo sussidiario fondamentale, attuando una nuova strategia per rispondere alle esigenze degli iscritti che hanno manifestato un bisogno crescente di prestazioni di supporto”.
“Le Casse – spiega l’Associazione presieduta da Alberto Oliveti – stanno svolgendo un’azione sinergica al fine di aumentare le misure di welfare integrato e di sostegno alle proprie platee di riferimento, destinando alle categorie più fragili, in particolare donne e giovani, risorse pari a più di 600 milioni di Euro per permettere ai propri iscritti di aumentare la loro capacità professionale grazie al finanziamento della formazione permanente “long-life learning”, all’adeguamento delle infrastrutture tecnologiche e strumenti digitali, alla concessione di prestiti agevolati e mutui mediante l’intermediazione di istituti bancari convenzionati, all’erogazione di contributi volti all’avvio dell’attività professionale, nonché prestiti finalizzati alla locazione di spazi di co-working, all’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione dello studio o dell’abitazione”.
Ma si potrebbe fare ancora di più. Adepp ha, infatti sottolineato “Il patrimonio è giunto ormai a tagliare il traguardo 114 miliardi di euro, di cui circa il 39% è localizzato in Italia, una percentuale che sale al 45% includendo liquidità e polizze assicurative, in presenza di risorse così rilevanti, sarebbe logico e auspicabile incrementare ed ampliare l’offerta di misure di welfare al fine di attuare progetti che favoriscano la competitività e la resilienza dei professionisti, permettendo alle Casse di utilizzare al meglio il proprio patrimonio”.
Per il Ministero il tavolo di confronto è stata caratterizzato da “Un dialogo pacato e costruttivo, che riprenderà già nella prima metà di settembre 2025: la prossima riunione sarà dedicata a un approfondimento sulla struttura e le funzionalità di AppLI- Assistente Personale per il Lavoro in Italia, la piattaforma realizzata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’orientamento e l’accompagnamento al lavoro dei giovani NEET. Uno strumento che, grazie al collegamento previsto con la piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’inclusione Sociale e Lavorativa)”
Per il Ministro Marina Calderone questo “permetterà di costruire un modello moderno ed efficace per entrare in contatto con i giovani e far conoscere loro anche le opportunità del lavoro autonomo”.
Lavoro autonomo che si è modificato di pari passo con l’evoluzione dei mercati.
“In questi ultimi anni – ha specificato l’AdEPP – si sono registrati nuovi ingressi nel mercato del lavoro riguardanti figure e profili professionali finora sconosciuti e quindi non inquadrabili nella classificazione tradizionale visto che i nuovi lavori stanno nascendo al di fuori dei perimetri storici degli Ordini” quindi “andrebbe rivolta maggiore attenzione alle professioni ordinistiche che vengono erose e “minacciate” con il comparire di nuove figure professionali – collocabili ai confini – ma senza Albi né Collegi, e dunque automaticamente iscritte alla Gestione Separata INPS. Sarebbe opportuno consentire alle Casse, non solo di accogliere nuove professioni, come quelle legate all’evoluzione dell’economia e del mercato del lavoro, ma anche di recuperare alcune platee già esistenti – come ad esempio i medici specializzandi, i soggetti che svolgono dottorati di ricerca e i soggetti che svolgono il tirocinio professionale – consentendogli di modificare i propri Regolamenti al fine di ampliare la platea contributiva e permettere a determinate categorie di usufruire dei benefici e delle garanzie offerte dagli Enti di previdenza privati”.
Ciò produrrebbe un duplice risultato: consentirebbe un logico e coerente ampliamento delle platee, e soprattutto permetterebbe ai lavoratori autonomi di aver accesso ai servizi ed alle misure di welfare che erogano le Casse che – rispetto alla Gestione separata dell’Inps che svolge un’attività di natura prettamente previdenziale – svolgono anche un ruolo sussidiario in termini di assistenza.
Durante il tavolo di confronto si è parlato anche dell’aggiornamento degli strumenti per la formazione continua, essenziale per la qualificazione e l’adattabilità delle competenze nel lavoro autonomo, e della possibile revisione dell’Atlante delle professioni, lo strumento ministeriale che raccoglie e classifica le professioni esistenti, con l’obiettivo di includere nuove figure emergenti in linea con l’evoluzione del mercato.
Una realtà che, secondo AdEPP dovrà portare ad “assumere un nuovo senso critico per analizzare l’attrattività e l’affinità delle “nuove professioni” al di là del perimetro degli Ordini, e dunque affrontare un futuro “technology-driven” investendo nella formazione e nell’aggiornamento al fine di conseguire competenze trasversali integrate”.
“Investire in formazione – a tutti i livelli – ed in particolare potenziare l’offerta didattica universitaria, è fondamentale per la creazione di nuove figure professionali che già oggi sono sempre più ricercate. La scarsità di alcuni profili, la carenza e l’inadeguatezza di alcune competenze, renderanno sempre più complicato inserire le nuove generazioni di laureati. Occorre dunque collaborare in maniera ancor più incisiva e intensa con le Università, non solo diffondendo la cultura previdenziale e l’educazione finanziaria ma anche dimostrando l’attrattività della libera professione aiutando i giovani a comprendere le proprie inclinazioni, le diverse opportunità e scegliere in maniera consapevole il proprio percorso formativo e professionale”.
È stata, infine, evidenziata l’importanza di incentivare per i lavoratori autonomi professionali della gestione separata l’adesione alle forme di sanità integrative.
Una realtà nel sistema AdEPP . “Le Casse, già nel 2007 – al fine di ottimizzare le sinergie, produrre economie di scala e garantire prestazioni sanitarie integrative e trattamenti assistenziali – avevano costituito EMAPI (Ente di Mutua Assistenza per i Professionisti Italiani) ovvero un’associazione senza finalità di lucro e Fondo sanitario riconosciuto dal Ministero della Salute. In questi ultimi anni EMAPI – che conta dell’adesione di 15 Enti (compreso Enasarco) – ha assunto un ruolo sempre più centrale coinvolgendo circa 1.250.000 liberi professionisti a cui eroga prestazioni di Assistenza Sanitaria Integrativa, Long Term Care – LTC, Temporanea Caso Morte – TCM e copertura contro gli Infortuni”.
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