Ferragosto. Calano i reati, più tutele per le donne: i dati del Viminale smentiscono gli allarmi
Crollano rapine, furti, violenze sessuali, aumentano lievemente gli omicidi.
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Boom di provvedimenti anti-stalker e uomini maltrattanti. Giù anche incidenti stradali mortali e manifestazioni violente. Lieve aumento degli sbarchi, ma di nuovo in calo nei mesi estivi
Sono gli stessi dati del Viminale a smentire l’allarme sicurezza lanciato, a più riprese, dal centrodestra, ma anche da sindaci di vari colori. Nel consueto dossier di Ferragosto, emergono almeno quattro elementi che raccontano un’Italia dove l’insicurezza reale non è certo il primo problema: calano i reati, diminuiscono le manifestazioni violente, si riducono gli incidenti mortali e aumentano le espulsioni dei migranti irregolari. A destare ancora preoccupazione sono i reati di stalking e maltrattamenti contro le donne. I numeri, però, attestano che la prevenzione da parte della Polizia si è molto intensificata.
Partiamo dai reati: dal primo gennaio al 31 luglio 2025 si registra un calo complessivo del 9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Crollano, con un -17% le violenze sessuali. Diminuiscono anche le rapine e i furti. Le prime del 6,7%, le secondo del 7,7%. Nota stonata è l’aumento (lieve) degli omicidi: un dato che, da un trentennio circa era in costante diminuzione. L’incremento è del 3,4%, pari a sei omicidi in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Numeri insufficienti per gridare all’allarme sociale. Nell’ambito delle uccisioni, resta stabile il dato dei femminicidi: 60 dall’inizio dell’anno, rispetto ai 61 dello stesso periodo dell’anno scorso. Aumentano del 15% le donne uccise dal partner o dall’ex partner.
Da notare un incremento esponenziale delle misure a tutela delle donne: gli ammonimenti del questore nei confronti di stalker e uomini che maltrattano le loro compagne sono aumentati rispettivamente dell’84,6% e del 63,6%. Resta il tema, come raccontato qui, dell’insufficienza dei braccialetti elettronici, fondamentali per far rispettare la misura.
Le strade sembrano essere un po’ più sicure: tra il 1° gennaio e il 31 luglio di quest’anno 41.315 incidenti, il 2,1% in meno dello stesso periodo dell’anno scorso, di cui 658 con esito mortale, -4,4%; 710 le persone decedute, pari al -6,7% rispetto all’anno scorso e 23.697 quelle ferite -4,1%.
Se l’anno scorso era stato lanciato un allarme sulle manifestazioni critiche, quest’anno non si è registrato lo stesso problema: nei primi sette mesi di quest’anno in Italia si sono svolte 7.294 manifestazioni di piazza, l’11,1% in meno dello stesso periodo dell’anno scorso: 2.229 a carattere sindacale/occupazionale (-28%) e 1.289 a sostegno della pace (-4%). In soli 190 casi (il 2,6% del totale e il 19,5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2024) si sono registrate criticità.
Il dato di cui il Viminale va più fiero riguarda l’immigrazione: per quanto gli sbarchi siano lievemente aumentati rispetto all’anno scorso (+2,1%), si sono però ridotti nei mesi estivi. Come ha dichiarato il ministro dell’Interno Piantedosi: “Nei primi 15 giorni di agosto gli immigrati irregolari sbarcati sulle coste italiane sono circa 2mila. Ancora tanti ma nello stesso periodo del 2024 erano 4.339, e nel 2023 erano 12.070. Un dato che conferma la tendenza registrata già nel mese di luglio: gli sbarchi quest’anno crollano proprio nei mesi estivi, quando il meteo è più favorevole per le traversate in mare”. Il ministero dell’Interno rende noto, inoltre, che le partenze di migranti bloccate negli ultimi tre anni da Libia e Tunisia sono state 236.231. Nel periodo preso in esame, inoltre, i rimpatri sono stati 3.463 con un aumento del 12,1% rispetto al 2024.
Boom dei dinieghi di protezione internazionale: – 58%. Calano anche del 22% le richieste di asilo pervenute dall’inizio dell’anno. Tutti elementi, questi, che se messi in fila lasciano ipotizzare il un “nuovo decreto sicurezza” invocato dalla Lega, non dovrebbe servire.
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