Riparte la domanda dei Mutui.
Nel primo semestre dell'anno le richieste salgono del 20%. Dominano le surroghe: otto mutui su dieci sono rinegoziazioni. Il tasso fisso torna a essere la scelta preferita dalle famiglie.

Il mercato dei mutui in Italia torna a correre nel 2025. Secondo i dati CRIF, nel primo semestre dell’anno si è registrato un incremento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il fenomeno è trainato dal calo dei tassi di interesse e dal boom delle surroghe, che rappresentano ormai l’80% delle richieste. Le famiglie italiane approfittano delle nuove condizioni per abbassare le rate e scegliere formule più sicure. La preferenza ricade sul tasso fisso, scelto da quasi il 90% dei richiedenti, mentre il canale online diventa lo strumento principale per ottenere preventivi.
Tassi di interesse in calo: ecco cosa è cambiato
Il primo semestre del 2025 ha beneficiato della politica espansiva della BCE, che ha ridotto progressivamente i tassi di interesse. Il tasso medio richiesto è sceso fino al 3,12%, con un valore medio per mutuo pari a 152.109 euro (+4,4% rispetto al 2024). Dopo anni di rincari e inflazione in crescita, la fiducia delle famiglie è tornata a crescere grazie a un contesto monetario più stabile. Il ritorno dell’inflazione sotto controllo ha contribuito a rendere nuovamente appetibili i mutui a tasso fisso. L’Abi ha anche preparato un vademecum per “sopravvivere” nella jungla dei mutui.
Surroghe in aumento, famiglie alla ricerca di rate più leggere
Il vero motore della ripresa sono le surroghe. Le famiglie italiane stanno rinegoziando in massa mutui sottoscritti in anni recenti, caratterizzati da tassi fissi molto alti o variabili difficili da sostenere. Solo nel primo trimestre dell’anno, le richieste di surroghe sono aumentate del 63,2% rispetto al 2024, secondo il Barometro CRIF. L’obiettivo è chiaro: ridurre l’impatto delle rate mensili e approfittare di condizioni più favorevoli. Oggi otto mutui su dieci sono rinegoziazioni.
Il tasso fisso convince: le motivazioni dietro la scelta
La maggioranza delle famiglie italiane sceglie la sicurezza: il 90% delle richieste avviene con tasso fisso. Anche se il variabile appare leggermente più conveniente nel breve periodo, la sua natura incerta e la possibilità di nuovi shock economici spingono i consumatori verso formule più stabili. La durata dei piani di rimborso si allunga: oltre il 40% dei mutui supera i 25 anni. È una strategia per tenere le rate sotto controllo, soprattutto in un contesto di stipendi reali stagnanti.
Effetti sul mercato immobiliare e spinta dei mutui green
La ripresa dei mutui ha avuto effetti tangibili anche sul mercato immobiliare. L’aumento delle richieste ha sostenuto le compravendite, in particolare tra i giovani, che prediligono immobili nuovi e di piccole dimensioni. I mutui green, pensati per immobili in classe energetica elevata o da ristrutturare in chiave sostenibile, hanno avuto un ruolo centrale. Le banche li promuovono volentieri perché migliorano i loro parametri ESG e le famiglie li scelgono anche per gli incentivi fiscali previsti.
I migliori tassi? Solo con case efficienti dal punto di vista energetico
Oggi chi acquista un immobile ad alta efficienza energetica può accedere alle condizioni più vantaggiose. Le banche premiano le abitazioni in classe A o B con spread ridotti e offerte dedicate. Gli istituti considerano queste soluzioni meno rischiose, sia per la stabilità del valore immobiliare nel tempo, sia per il risparmio energetico che garantiscono. In un contesto di costi crescenti per le utenze, la scelta di una casa efficiente diventa strategica anche per la sostenibilità del mutuo.
Il parere degli esperti: “Mercato riattivato grazie alla fiducia”
Secondo Il Sole 24 Ore, l’impennata delle richieste è legata al ritorno della fiducia, spinta dal calo dell’inflazione e dalla comunicazione chiara delle banche centrali. Simone Capecchi, executive director di CRIF, sottolinea: “Dopo l’impennata dei tassi tra il 2022 e il 2024, il mercato si era congelato. Oggi il costo del denaro è sceso e i mutui a tasso fisso sono tornati competitivi. Le aspettative si sono stabilizzate e le famiglie hanno ripreso a chiedere finanziamenti». Capecchi precisa anche che «le erogazioni restano attente alla qualità del credito, ma non si registra un rallentamento”.
Come funziona la surroga del mutuo e quali documenti servono?
La surroga è un’operazione che permette di trasferire un mutuo da una banca all’altra senza costi aggiuntivi per il cliente. Si tratta di un diritto sancito dalla Legge n. 40 del 2007, nota come “Legge Bersani”. La procedura consente di mantenere l’importo residuo e la durata del finanziamento, modificando condizioni come tasso di interesse e periodicità delle rate. Per avviare una surroga servono pochi documenti: copia del mutuo originario, piano di ammortamento aggiornato, documento d’identità, codice fiscale e documentazione reddituale (busta paga o dichiarazione dei redditi). L’istituto subentrante si occupa di tutto l’iter, compreso il contatto con la vecchia banca per estinguere il mutuo in essere. Il passaggio deve avvenire entro 30 giorni dall’accettazione dell’offerta.
È possibile surrogare un mutuo più di una volta?
Sì, è possibile surrogare un mutuo anche più di una volta. La normativa non prevede limiti al numero di surroghe effettuabili, a patto che si rispettino le condizioni di legge. Ogni nuova operazione deve comunque essere giustificata da un effettivo vantaggio economico, come la riduzione del tasso, l’abbassamento della rata o il passaggio a un prodotto più flessibile. Molte famiglie negli ultimi anni hanno già effettuato una prima surroga e ora valutano un nuovo passaggio, approfittando della discesa dei tassi registrata nel 2025. Tuttavia, è importante considerare che alcune banche potrebbero rifiutare surroghe troppo ravvicinate nel tempo o imporre clausole restrittive. È consigliabile confrontare più preventivi e simulare l’effettivo risparmio prima di procedere.
I tassi dei mutui scenderanno ancora nel 2025?
Secondo le ultime previsioni, i tassi dei mutui potrebbero restare stabili o subire ulteriori lievi cali nella seconda metà del 2025, ma molto dipenderà dal contesto macroeconomico. La BCE ha già attuato diversi tagli nel corso dell’anno e, al momento, i segnali sono di una politica monetaria prudente. Gli analisti escludono un ritorno ai livelli ultra-bassi del 2021–2022, ma non escludono aggiustamenti al ribasso, soprattutto se l’inflazione continuerà a scendere. Tuttavia, fattori come dazi internazionali, aumento dei costi delle materie prime o nuove tensioni geopolitiche potrebbero influenzare le decisioni della banca centrale. In questo scenario, il tasso fisso rimane la scelta più sicura per chi vuole tutelarsi nel lungo periodo.
Mutui online vs mutui in banca: quale conviene davvero?
Negli ultimi anni il canale online ha guadagnato sempre più terreno nella richiesta di mutui. Oggi è possibile confrontare decine di offerte in pochi minuti tramite portali specializzati, ottenere preventivi personalizzati e completare la richiesta da remoto. Questo ha aumentato la trasparenza e la concorrenza tra banche, spingendole a proporre condizioni più vantaggiose. Tuttavia, le banche tradizionali offrono ancora un valore aggiunto per chi preferisce un rapporto diretto e una consulenza su misura. Inoltre, alcune offerte promozionali o condizioni su misura sono accessibili solo in filiale. La scelta dipende dalle esigenze individuali: i mutui online convengono per rapidità e risparmio potenziale, mentre il canale fisico è preferito da chi cerca assistenza personalizzata.
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