Inpgi, controlli su redditi dei giornalisti autonomi nel 2018-19
Il fine dell'Ente previdenziale è accertare corretti versamenti.
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L’Inpgi, Istituto nazionale di previdenza della professione giornalistica, fa sapere d’aver avviato le verifiche “per accertare il corretto versamento dei contributi previdenziali sui redditi derivanti da attività autonoma”, con riferimenti ai “compensi dichiarati al fisco, ma non ancora assoggettati alla contribuzione obbligatoria presso l’Ente”.
Lo si legge in una nota della Cassa presieduta da Roberto Ginex, che ricorda che sono coinvolti “i giornalisti freelance, titolari di Partita Iva, o che percepiscono redditi autonomi tramite ritenuta d’acconto o cessione del diritto d’autore”, che devono obbligatoriamente versare i contributi all’Inpgi per i proventi del loro lavoro.
La componente dipendente della categoria professionale, invece, è confluita nell’Inps dal luglio del 2022.
E, si rammenta, “ogni anno, entro il 30 settembre, devono comunicare all’Istituto i redditi percepiti l’anno precedente per il calcolo dei contributi dovuti”; i controlli riguardano i redditi del 2018 e 2019, già acquisiti dall’Anagrafe tributaria, ma entro fine anno l’Inpgi dovrebbe ottenere dall’Agenzia delle Entrate anche i dati relativi al 2020 e 2021 e, quindi, anche per questi anni partiranno i controlli. Alcuni giornalisti, si legge, “potrebbero pensare che i contributi dovuti per il 2018 siano ormai prescritti”, ma la normativa ha previsto sospensioni dei termini posticipando le scadenze: per il 2018 la prescrizione è prorogata al 7 settembre 2025, per il 2019 al 30 aprile 2026.
La campagna di verifiche della Cassa, si evidenzia, “mira a garantire il corretto futuro pensionistico dei giornalisti autonomi, e ciò può avvenire solo attraverso il versamento dei contributi previdenziali”, e termina la nota, si invita chiunque abbia dubbi sulla propria posizione a rivolgersi direttamente all’Ente per avere chiarimenti.
Ansa
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