Tutto ebbe inizio con Scalfaro.
Perché c’è una destra che odia il Quirinale

Il premierato non si spiega soltanto col razionale: è soprattutto un moto dell’anima, lo sfogo di un sentimento, una rivincita lungamente covata, la vendetta postuma dei torti subiti, la sanzione finale agli abusi perpetrati dal Colle, se veri o presunti tali poco importa
Dai nostri vuoti di memoria riemergono a volte fantasmi che ci raccontano scomode verità. Per esempio, nei giorni scorsi il cardinale Camillo Ruini (92 anni di cui 16 trascorsi alla guida della Conferenza Episcopale Italiana) ha confermato a Francesco Verderami sul CorSera un episodio di cui era già circolata voce, senza però trovare riscontro: e cioè che l’allora presidente Oscar Luigi Scalfaro, sul finire del 1994, aveva domandato aiuto ai vescovi per fare cadere il primo governo Berlusconi. Ruini era rimasto senza parole davanti a una richiesta così enorme e rifiutò di dare l’appoggio ecclesiastico. Ma il piano andò avanti ugualmente. Scalfaro convinse l’allora leader della Lega, Umberto Bossi, a mollare il Cav; e il presidente ci riuscì fornendogli la garanzia che, fatto il “ribaltone”, non avrebbe consentito a Silvio di tornare a votare; anziché sciogliere le Camere, avrebbe formato un governo “tecnico” guidato da Lamberto Dini per scansare il giudizio degli elettori. Fu grazie a questo complotto che Berlusconi venne mandato a casa.
Di Ugo Magri per Huffpost
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