Prescrizione, i penalisti non si arrendono è ancora sciopero
Con delibera del 6 novembre, l’Unione delle Camere Penali ha proclamato l’astensione dalle udienze dal 2 al 6 dicembre.
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L’iniziativa segue quella analoga del mese scorso, a cui ha aderito l’intera avvocatura. La nuova disciplina, in vigore dal prossimo 1° gennaio, prevede la sospensione della prescrizione “dalla pronunzia della sentenza di primo grado o del decreto di condanna fino alla data di esecutività della sentenza che definisce il giudizio o dell’irrevocabilità del decreto di condanna”; con la riforma si realizza di fatto l’abolizione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, per cui essa non potrà più maturare nei giudizi di appello e di cassazione. “La prescrizione – ricorda l’Unione delle camere penali – si lega in modo indissolubile ai principi costituzionali della presunzione di innocenza e di inviolabilità del diritto di difesa. La protesta contro la riforma della prescrizione si inserisce nella più ampia battaglia per il diritto penale liberale e il giusto processo, una battaglia tra due concezioni dello Stato e del diritto, che vede contrapposti da un lato la cultura delle garanzie, dall’altro il populismo, che vuole il processo eterno, che scommette sull’imputato colpevole, che non consente a nessuno di sottrarsi alla potestà punitiva, che assegna al processo il compito di vendetta sociale”. Le Camere penali ricordano, inoltre, di avere presentato al Guardasigilli ipotesi di riforme, condivise con la magistratura associata, volte a favorire la riduzione del numero dei processi al dibattimento; proposte che mirano a potenziare la funzione di “filtro” dell’udienza preliminare, a intensificare la premialità dei riti alternativi, a introdurre nuove ipotesi di depenalizzazioni; altri interventi urgenti riguardano poi i tempi delle indagini e dell’esercizio dell’azione penale.
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