Equo compenso avvocati, riunito al Ministero della Giustizia il Nucleo centrale di monitoraggio
Il ministro Bonafede: “Con questa prima riunione operativa inviamo a tutti gli avvocati un segnale importante di concretezza. Adesso l’obiettivo è quello di replicare il modello anche con gli altri ordini professionali”
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Si è riunito mercoledì scorso nella Sala Livatino del Ministero della Giustizia il Nucleo centrale di monitoraggio sull’equo compenso, istituito lo scorso luglio con il protocollo sottoscritto dal Guardasigilli Alfonso Bonafede e dal presidente del Consiglio Nazionale Forense Andrea Mascherin. Soddisfazione è stata espressa dal ministro Bonafede: “L’equo compenso per un professionista, prima di essere una questione economica, è una questione di dignità. Ecco perché sono molto orgoglioso del protocollo siglato con il Consiglio Nazionale Forense. Con questa prima riunione operativa inviamo a tutti gli avvocati un segnale importante di concretezza. Adesso l’obiettivo è quello di replicare il modello anche con gli altri ordini professionali”. Il Guardasigilli ha anche sottolineato come il Tavolo, “oltre svolgere il necessario monitoraggio si occuperà anche, sulla base delle criticità emerse, di offrire spunti di riflessioni per modificare e migliorare la disciplina attualmente vigente”. Il presidente del Consiglio Nazionale Forense Andrea Mascherin ha ringraziato il ministro Bonafede “per la determinazione con cui sta portando avanti l’impegno sull’equo compenso, una questione culturale di grande importanza per gli avvocati”. Al Nucleo centrale di monitoraggio sull’equo compenso sono già arrivate le prime segnalazioni su casi di violazione delle norme in materia di compenso agli avvocati per le loro prestazioni professionali. Durante la riunione sono state anche analizzate alcune delle segnalazioni giunte e si è deciso come procedere dal punto di vista organizzativo, per rendere il Nucleo pienamente operativo.
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