Previdenza, crescono i pensionati attivi.
Parla Alberto Bagnai presidente della Commissione di controllo sull’attività degli Enti Gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale.
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La platea dei professionisti iscritti alle Casse di previdenza private ammonta, alla fine del 2022, a 1 milione 611.840 unità. Nei giorni a Palazzo San Macuto si è tenuta l’audizione fatta dalla Commissione di controllo sull’attività degli Enti Gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, presieduta da Alberto Bagnai, ai rappresentanti di ADEPP, l’Associazione degli Enti Previdenziali Privati. Il dato più interessante a emergere è la forte crescita dei pensionati attivi, ovvero coloro che da pensionati continuano a lavorare: sono 110.062, e dal 2005 “sono aumentati di circa il 160”, come ha spiegato il presidente dell’Adepp Alberto Olivetti, aggiungendo che, sempre alla fine del 2022, il comparto ha registrato 12 miliardi di entrate contributive e 7,7 miliardi di uscite per prestazioni. Una commissione che non ha mancato di lanciare spunti interessanti. Dal 2013 al 2022 il patrimonio delle casse di previdenza private è aumentato di circa il 58%, passando dai 65,6 miliardi del 2013 ai 103,8 miliardi del 2022 e, nello stesso arco temporale, la componente azionaria è quasi raddoppiata, passando da 4,1 a 7,8 miliardi.
Il presidente Bagnai, nel corso dell’audizione, si è soffermato sull’affidabilità dei bilanci tecnici di previsione a 50 anni previsti dalla Legge Fornero e sulla loro sensibilità alle ipotesi macroeconomiche di riferimento. “Vi chiedo di quale utilità possano essere delle proiezioni a 50 anni basate sul wishful thinking di istituzioni come la BCE che in tanti anni ci ha dato un’unica certezza: quella di non riuscire a mantenere il tasso di inflazione al 2%”, ha detto, “Una analisi sommaria di alcuni bilanci tecnici evidenzia errori medi assoluti di oltre un punto su previsioni di due punti (il 50% di errore), senza alcuna analisi di sensibilità delle previsioni rispetto a errori di questo tipo”.
Secondo Bagnai “il taglio del 40% degli investimenti pubblici nella stagione dell’austerità ha determinato una stasi del Pil che si protrarrà fino al 2026: come è possibile che a un fenomeno così macroscopico non ci si faccia cenno? Significa che non ha impattato sui bilanci tecnici e quindi sulle politiche di investimento e di erogazione delle prestazioni?”. Inoltre, Bagnai è intervenuto sul tema della doppia tassazione. “Siamo sicuri”, ha detto, “che si possa parlare di doppia tassazione del risparmio in un sistema che è a ripartizione, non a capitalizzazione, e dove quindi, come ricordato dalla Presidente Arrigucci nella sua audizione del 30 novembre scorso, nonostante la copertura delle prestazioni col patrimonio sia istituzionalmente possibile, il legislatore ha manifestato una chiara volontà che le prestazioni siano coperte dai contributi, e non dai loro proventi?”.
Anche il ruolo dell’associazione di categoria nel promuovere una riflessione sulle possibili sinergie fra le casse è stato oggetto di un approfondimento. “Adepp ha promosso progetti che hanno realizzato importanti sinergie, come la piattaforma acquisti, lanciata nel 2019”, ha spiegato il presidente della Commissione Enti Gestori, “Si sta riflettendo sulla creazione di altre possibili sinergie? Altri corpi intermedi con funzioni economiche, come la Banche di Credito Cooperativo, alimentate da un forte spirito solidaristico, hanno costituito Fondi di garanzia a tutela dei propri clienti. Esiste una riflessione simile a proposito degli iscritti alle Casse, o si dà per acquisito che in caso di difficoltà il garante di ultima istanza rimanga lo Stato, attraverso l’Inps, come accaduto in episodi recenti?”.
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