Casse, idee sanità e fondo complementare
Dialogo fra Enti Adepp 'giovani', nati con sistema contributivo
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“L’autonomia, soprattutto negli ambiti del welfare, è da considerarsi un fattore da preservare ma si può sperimentare anche una unione tra alcuni servizi delle Casse per ottimizzare, ad esempio, i costi nella gestione degli appalti, o mettendo in campo iniziative che possano essere da traino” per tutti gli Enti, come “l’individuazione di una Cassa sanitaria per tutti i liberi professionisti”, visto che, “al momento, ciascuna Cassa ha il proprio riferimento per le polizze sanitarie”. E’ uno dei passaggi dell’intervento del presidente dell’Eppi (Ente previdenziale dei periti industriali) Valerio Bignami, alla guida del coordinamento delle ‘Casse 103’ (che, nate con un decreto legislativo del 1996, rispetto ad altre di ‘vecchia generazione’, sono caratterizzate dall’applicazione, sin dalla loro istituzione, del sistema di calcolo contributivo ‘puro’ della pensione dei professionisti associati, ndr), che si è riunito oggi; gli Enti ‘giovani’ all’interno dell’Adepp (Associazione che ne riunisce 20) sono, oltre all’Eppi, l’Enpab (biologi), l’Enpapi (infermieri), l’Epap (dottori agronomi e forestali, attuari, geologi, fisici e chimici) e l’Enpap (psicologi). Altro elemento, è stato illustrato, “è la costituzione di un fondo complementare per i liberi professionisti: come ‘sistema Casse’ non potremo garantire, nella migliore delle ipotesi, una pensione che possa andare oltre il 50% dell’ultimo percepito. Dobbiamo educare i nostri iscritti a pensare all’altro 20/30%”, perciò, ha proseguito Bignami, “si procederà con un progetto di fattibilità che porteremo in seno all’Adepp. Oggi proporrò al coordinamento la formazione comune dei dipendenti e dei dirigenti delle nostre strutture. Anche sugli investimenti si potrà tracciare un percorso comune”, ha concluso.
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