La Camera in un’aula deserta difende e critica le liberalizzazioni
Fra molti banchi vuoti, la Camera dei Deputati ha iniziato a discutere di sostegno delle libere professioni
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Annunciata una mozione della maggioranza: “Sarà una base per la Legge di Bilancio” ha detto Claudio Mancini (PD). Possibile ritorno alle tariffe minime e paletti alle pubblicità “commerciali” in sanità. Arrivano anche le mozioni di Lega e Fratelli d’Italia. Da ieri, le libere professioni sono al centro dell’attenzione della Camera dei Deputati grazie alla Mozione Meloni che impegna il Governo a sostenere 13 punti che appaiono come una sorta di manifesto per le professioni. Banchi semivuoti però alle spalle dei parlamentari che hanno preso la parola, anche per rimettere in discussione le liberalizzazioni targate Bersani. Tariffe minime e pubblicità sanitaria- Secondo Silvia Fregolent (Italia Viva) dopo 13 anni dall’abolizione delle tariffe minime professionali è arrivato il momento di un ripensamento, “perché la dignità dei liberi professionisti è stata messa a rischio”. Il riferimento è alla ridotta rimuneratività delle prestazioni professionali, alle quali sono state tolte le tariffe minime nel 2006. Anche le liberalizzazioni della pubblicità sanitaria sono state messe in discussione, in particolare dall’On Maria Teresa Baldini (FdI) che attaccato la Legge sulla Concorrenza del 2017, “che ha permesso ai grandi gruppi multinazionali di entrare nella sanità facendo economia e non salute”. Baldini ha parlato di “commercializzazione” delle professioni mediche. Equo compenso- Per superare l’empasse giuridico dell’equo compenso, acclarato dal Tar del Lazio, l’On Pierantonio Zanettin (FI) ha annunciato il deposito di una proposta di legge per estendere a tutti i professionisti la norma nazionale sull’equo compenso applicabile alla professione forense. Per Gianfranco Di Sarno (M5S) “è urgente dare risposte ai liberi professionisti”. Secondo Silvia Fregolent (Italia Viva) “le libere professioni fino ad ora sono state un ammortizzatore sociale, ma senza tutele, licenziabili in qualsiasi momenti”. Gli Ordini professionali- ha dichiarato Fregolent devono rinnovarsi di fronte alle tecnologie”. Modello professionale italiano- Dai deputati arriva anche la difesa del modello tradizionale italiano delle professioni, contro le “companies”, gruppi di capitale estraneo alle professioni “che snaturano” il sistema regolamentare nostrano. Una causa, quella contro le companies, cavalcata in particolare da farmacisti e farmacie. Iva e Casse- Ad eccezione dell’On Marcello Gemmato (FdI) nessun altro deputato, fra le forze politiche intervenute in Aula, ha toccato la questione dell’Iva veterinaria. E sempre Gemmato ha insistito sul punto della mozione che chiede la detassazione per le Casse dei professionisti. Ulteriori mozioni- Durante la discussione, Silvia Fregolent (Italia Viva) e Claudio Mancini (PD) hanno annunciato una mozione di maggioranza sulle professioni. “Sarà una base per la Legge di Bilancio” ha detto Mancini. Intanto, alla Mozione Meloni si sono aggiunge quelle degli On Riccardo Molinari (Lega) e Andrea Mandelli (Forza Italia).
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