IL DIRITTO ALLE CURE DEVE RESTARE UNIVERSALISTICO
Audizione al Senato dell’Ordine medici

“La sanità integrativa non deve entrare in concorrenza con quella pubblica, ma deve bensì integrarla”.
Così il segretario della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) Roberto Monaco in audizione alla Commissione Affari sociali del Senato per l’Indagine conoscitiva sulle forme integrative di previdenza e assistenza sanitaria.
“Per avere una corretta visione della questione è necessario distinguere tra le prestazioni che devono essere garantite dal servizio sanitario nazionale, e che sono i Livelli essenziali di assistenza, e le prestazioni che sono invece di pertinenza della sanità privata e che sono appunto prestazioni integrative. Si tratta di prestazioni diverse: per la sanità integrativa si parla appunto di prestazioni che ‘integrano’ e non di prestazioni essenziali”, ha precisato Monaco auspicando un nuovo sistema di regole che garantisca l’intermediazione della spesa privata.
“Non c’è alcuna preclusione rispetto al settore privato laddove contribuisca a rendere più sostenibile il sistema: bisogna che la sanità resti universalistica al fine di garantire a tutti i cittadini pari diritti di cura”, ha aggiunto Monaco, secondo cui “per raggiungerlo, è necessario sviluppare un modello di sanità integrativa che sia di reale sostegno al sistema pubblico, che, pur mantenendo un ruolo centrale in termini di universalità del servizio a tutti i cittadini, possa essere supportato allo stesso tempo nelle aree più critiche, quali assistenza domiciliare, cronicità, non autosufficienza e prevenzione e promozione della salute e stili di vita”.
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