Anno: XXV - Numero 82    
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OBBLIGO VACCINALE: 2254 I MEDICI SOSPESI

Anelli (Fnomceo) “In quindici giorni, 3700 medici vaccinati in più. Grazie agli Ordini per il prezioso lavoro e agli iscritti per la collaborazione. Inammissibili gli attacchi: l’ultimo oggi a Bolzano”

OBBLIGO VACCINALE: 2254 I MEDICI SOSPESI

Sono 2254 i medici e gli odontoiatri sospesi per non aver adempiuto all’obbligo vaccinale. Ma in totale sono quasi 30mila, 29972 per la precisione, quelli “sotto osservazione”, perché i loro nominativi sono stati segnalati dall’ultima interrogazione della Piattaforma nazionale digital green certificate: il 6,4% dei 467800 iscritti agli Albi. A comunicarlo la Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. Spetta infatti alle Federazioni la verifica automatizzata del possesso delle certificazioni   verdi COVID-19 comprovanti lo stato di   avvenuta   vaccinazione   anti SARS-CoV-2. Sarà poi compito degli Ordini territoriali verificare la posizione degli iscritti e, ove risultino realmente inadempienti, sospenderli. Quello che scaturisce dall’interrogazione della piattaforma è infatti un dato grezzo, binario, che certifica solo l’avvenuta o non avvenuta vaccinazione ma non tiene conto, ad esempio, delle vaccinazioni effettuate all’estero, di quelle non ancora registrate, o dell’insussistenza dei presupposti per l’obbligo, o delle prenotazioni effettuate, o di certificazioni di esenzione o di differimento per ragioni di salute.

Salgono dunque a 437828 i medici sicuramente vaccinati secondo i protocolli previsti dalla normativa: il 93,6% del totale, appunto. Lo scorso 21 gennaio, quindici giorni fa, era 434155, il 92,8% di tutti gli iscritti. I sospesi erano invece 1972.“Ma i vaccinati sono sicuramente molti di più – spiega il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli -. Gli Ordini stanno procedendo con le verifiche e con le sospensioni, che sono una piccola percentuale rispetto al dato grezzo: segno che molti dei medici segnalati dalla piattaforma sono in realtà vaccinati non ancora registrati, o guariti, o esenti, o comunque in regola. Se, infatti, contassimo solo i sospesi, i medici ottemperanti sarebbero oggi il 99,5%. È importante, tuttavia, continuare a monitorare gli iscritti segnalati dalla piattaforma, chiedendo anche la loro collaborazione per verificarne il reale stato vaccinale.Quello che è certo è che 3673 medici, nelle ultime due settimane, si sono vaccinati, o hanno dimostrato di essere in regola con l’obbligo. Le verifiche sono costanti, così come l’aggiornamento degli Albi, con sospensioni e revoche delle stesse, da parte degli Ordini – aggiunge Anelli -. L’intento è quello, previsto dalla legge, di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza. Ringraziamo quindi i 106 Ordini, i presidenti, tutto il personale amministrativo, che stanno facendo sforzi enormi per portare avanti, insieme all’attività ordinaria, questo compito aggiuntivo. E ringraziamo anche i medici e gli odontoiatri che hanno risposto alle pec, inviando le certificazioni richieste”.

Proseguono, in parallelo, anche gli attacchi di matrice no-vax a strutture sanitarie: l’ultimo, dopo l’incendio di due giorni fa, all’hub vaccinale di Mestre, proprio all’Ordine dei Medici di Bolzano. La notte scorsa, infatti, la scritta sulla targa che indica la sede è stata cancellata e sostituita con scritte ingiuriose. Ma non c’è giorno che gli Ordini non siano bersagli di proteste, manifestazioni, atti aggressivi, violenti o vandalici. È accaduto a Terni, con due sit in di persone che chiedevano uno ‘sdoganamento’ delle cosiddette ‘terapie domiciliari’. E prima ancora a Genova, in concomitanza di un procedimento disciplinare. Mentre a Pisa la targa dell’Ordine era stata imbrattata.

“È veramente l’ora di finirla – sbotta Anelli -. Gli Ordini stanno facendo il loro dovere, stanno portando a termine, tra mille difficoltà e sacrifici, un compito che la legge affida loro. È inammissibile che, oltre al sovraccarico di lavoro, alle difficoltà applicative delle Leggi, alla burocrazia, debbano far fronte a questi attacchi irrispettosi e osceni. Esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi dell’Ordine di Bolzano, di Terni, Pisa, Genova, oltre che all’Ulss 3 Serenissima e all’Ordine di Venezia per l’incendio all’hub – conclude Anelli -. Sono fatti gravi e da non sottovalutare, che non impediscono per fortuna a chi vuole vaccinarsi di farlo e di abbattere così il rischio di malattia grave e di morte”.

Non cessano neppure le intimidazioni ai medici di famiglia, per ottenere certificati di esenzione senza motivazione clinica. Una pressione, questa, che è aumentata esponenzialmente con l’ampliamento dell’obbligo vaccinale e della richiesta del green pass “rafforzato”. Tanto che i segretari di Fimmg di Roma, Pier Luigi Bartoletti e del Lazio Giovanni Cirilli hanno presentato un esposto in procura, denunciando “una marea montante di  coercizioni e intimidazioni da parte di pazienti no vax nei confronti dei medici di famiglia della Regione. Quello che è emerso in Lazio accade purtroppo in tante Regioni – spiega Anelli -. So che altri esposti su minacce e pressioni di vario genere stanno per essere depositati. I medici di famiglia sono stremati: non solo hanno dato il sangue, e in molti casi anche la vita, durante le fasi acute della pandemia. Non solo si sono resi disponibili a rispondere ai pazienti, anche soltanto per rassicurarli, con tutti i mezzi, vecchi e nuovi, rinunciando al riposo e alla vita privata. Non solo sono sommersi dalla burocrazia dovuta al tracciamento e alla segnalazione dei positivi, che si somma all’attività ordinaria di cura dei pazienti cronici. Ora sono oggetto della violenza dei cittadini che pretendono, con ogni mezzo, certificati impropri. E di quella, più sottile, dei media che tentano di denigrarli, di distruggerne l’immagine, per chissà quale obiettivo. È il momento di dire basta: noi medici, tutti i medici, chiediamo solo rispetto – conclude Anelli -. Rispetto per i 368 colleghi che non ci sono più a causa del Covid, rispetto per chi continua a curare, sul territorio, negli ospedali e ovunque ce ne sia bisogno”.

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