Cashback. Occhio alle sanzioni
Può farlo solo se registra nel sistema uno strumento di pagamento che usa esclusivamente per acquisti effettuati a titolo privato.
In evidenza

Al di là dei tragicomici malfunzionamenti della app Io per accedere al cashback di Natale, nell’euforia degli annunci il Governo si è dimenticato di porre in sufficiente evidenza un particolare non da poco.
Chi usa bancomat, carta di credito etc. anche per scopi professionali non può partecipare al programma. Può farlo solo se registra nel sistema uno strumento di pagamento che usa esclusivamente per acquisti effettuati a titolo privato.
Vuol dire che, personalizzando, se sono un avvocato e compro un codice penale pagando con la carta che ho registrato su Io compio un illecito penale (falsa dichiarazione), non otterrò alcun rimborso del 10% e sarò cancellata dal “programma Cashback”, con privato disdoro e pubblico procedimento penale.
Spersonalizzando, veniamo al consiglio: chi utilizza un unico mezzo di pagamento elettronico per pagare sia spese personali che lavorative farà bene a chiedere (e di conseguenza pagare) alla propria banca un bancomat/carta di credito separata ed ulteriore, e destinarla solo ad acquisti collegabili al proprio lavoro, evitando di registrarla su Io.
Oppure farà bene a rinunciare al cashback…
Altre Notizie della sezione

Taglio Irpef 2026, risparmio fino a 1.400 euro ma solo per pochi
08 Settembre 2025La riforma fiscale del governo Meloni punta a ridurre l’aliquota Irpef intermedia, ma i benefici concreti riguardano solo il 27% dei contribuenti.

Tavolo sul lavoro autonomo. Dal welfare alla sanità integrativa.
08 Settembre 2025Al tavolo del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, hanno partecipato Tiziana Stallone, Vice presidente AdEPP, e Francesco Verbaro, Senior advisor dell’Adepp.

Il guaio secondo D’Alema. Non io che c’ero, ma tutti quelli che non c’erano
08 Settembre 2025Fresco di ritorno da Pechino, l'ex premier Massimo D'Alema respinge le critiche sulla sua partecipazione alla parata militare cinese e, in un'intervista a La Stampa, ribalta la prospettiva: "L'errore è stato degli europei che non c'erano".