Ente biologi oggi da Puglisi, fari sulle 'politiche di genere'
Ad Enpab prevalgono iscritte (75%), per loro welfare 'ad hoc'
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Incontro in corso, al ministero del Lavoro, tra il sottosegretario Francesca Puglisi e la presidente dell’Enpab (Ente di previdenza dei biologi liberi professionisti) Tiziana Stallone, per affrontare il tema delle ‘politiche di genere’. La Cassa pensionistica, infatti, è in prevalenza ‘rosa’, giacché “le iscritte rappresentano il 75% della categoria, e in tutte le fasce d’età le donne costituiscono più del 74% della componente degli iscritti, tranne nella fascia dai 65 anni in poi, dove la componente maschile supera il 60%”. Le criticità evidenziate dal monitoraggio costante del Centro studi Enpab, recita una nota, “hanno fatto emergere gli aspetti più importanti sulle quali si sono orientate le scelte di sostegno al lavoro e le politiche di welfare attivo” dell’Ente, in uno scenario che vede “una potenziale discriminazione previdenziale piuttosto diffusa, dovuta in particolar modo alla disparità dei redditi tra uomini e donne, alla discontinuità nella vita lavorativa fino alla fragilità di fronte alla genitorialità e alla cura della famiglia”. I redditi delle biologhe vedono, comunque, una risalita, proprio a causa di politiche di assistenza e sostegno alla professione ‘ad hoc’: nel 2015, infatti, la media delle loro entrate era pari a 14.839 euro, ma nel 2018 erano salite a 17.383 euro (+17%), quelle degli uomini associati all’Enpab nel 2015 erano mediamente di 23.886 euro, nel 2018 di 25.845 (+8%).
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