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Trenta candeline in Italia per gli ingegneri clinici

Sono trascorsi trent’anni dal 1993, anno di nascita dell’Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic).

Trenta candeline in Italia per gli ingegneri clinici

Internet era praticamente appena nato, non si parlava ancora di intelligenza artificiale in sanità e la cybersecurity era al massimo un tema per esperti di difese militari. L’intero sistema-sanità era agli albori della rivoluzione tecnologica che l’avrebbe trasformato e tante innovazioni globali erano puramente futuribili. Per intendersi, nessuno parlava di One Health, medicina di precisione o immunoterapia, né si pensava come e quanto la telemedicina potesse agevolare l’integrazione tra ospedale e territorio.

Ebbene: il 15 dicembre 1993 un gruppo di professionisti coraggiosi e visionari fonda a Milano l’Aiic, con lo scopo preciso di “contribuire all’avanzamento delle conoscenze scientifiche e tecniche nel campo dell’ingegneria clinica”. I soci in quel primo anno di vita sono diciotto. La partenza associativa è lentissima ma inesorabile, seguendo l’aumento esponenziale di interesse anche universitario verso una professione che si è affermata nel tempo: nel 2004 i soci sono 212; nel 2010 diventano 690 per quasi raddoppiare (1293) nel 2014. Oggi Aiic coinvolge 1976 professionisti di un settore divenuto centrale per tutto il Servizio sanitario nazionale.

Questa realtà giunge a maggio al suo convegno nazionale proponendo un titolo che collega il mondo delle tecnologie healthcare ai valori ed alle criticità sociosanitarie del nostro paese: “Innovazione e accessibilità: il governo delle tecnologie sanitarie come sfida sociale” (1013 maggio, Firenze, Fortezza da Basso). Dopo aver sottolineato la necessità per l’Italia e per la governance sanitaria di una più diffusa e matura “cultura tecnologica” (come recitava il titolo dell’ultimo convegno, tenuto a giugno 2022 a Riccione), quest’anno Aiic richiama l’attenzione sulla “sfida sociale” rappresentata da una corretta implementazione e diffusione della tecnologie per la salute, che ormai rappresentano un sistema complesso di servizi messo a disposizione sia delle strutture ospedaliere, che anche del sistema di medicina di prossimità.

Un accesso equo e sostenibile all’innovazione

Precisa il presidente Umberto Nocco, commentando il tema dell’evento: “Nel trentesimo anno dalla sua fondazione l’Associazione vuole ribadire la necessità di un governo competente delle tecnologie, come unica possibilità per garantire un accesso equo e sostenibile all’innovazione. La ricerca di questo equilibrio oltre a rappresentare uno dei principali driver di salute per i cittadini, pone le basi di una vera e propria sfida sociale che coinvolge pazienti, clinici, ricercatori, operatori di mercato ed istituzioni. Richiamare l’attenzione sull’impatto sociale delle tecnologie sanitarie è doveroso anche in relazione al loro ruolo nel contribuire a superare diseguaglianze territoriali e migliorare la possibilità di accesso alle cure dei pazienti”.

Il dialogo con le istituzioni

All’interno del convegno Aiic proporrà anche una fotografia aggiornata del suo mondo associativo, che vede una sostanziale equivalenza di genere tra gli iscritti, anche se (come avviene in tutti gli ambiti della sanità) nelle più giovani generazioni si registra una presenza di ingegneri clinici al femminile molto più numerosa di quella maschile. Ma Aiic non parla “solo al suo interno”: da anni il dialogo è istituzionale e multiprofessionale, come affermato da Lorenzo Leogrande (presidente del convegno): “L’evento Aiic è l’appuntamento imprescindibile per chi si occupa di innovazione tecnologica in ambito sanitario, perché offre a tutti gli stakeholder un ambito prestigioso di dialogo e approfondimento sui temi delle tecnologie healthcare. Mai come in questo momento si pone la necessità di saper coniugare la capacità di identificare l’innovazione tecnologica in risposta al bisogno di salute con la ricerca di una sostenibilità reale e non di facciata, che non mortifichi nessuno degli attori e dei portatori di interesse coinvolti”.

L’appuntamento annuale

Il convegno annuale (le ultime edizioni si sono tenute a Genova, Roma, Catanzaro, Milano e Riccione) è il cuore delle attività associative. Innovazione, sostenibilità, implementazione, organizzazione, sicurezza, multidisciplinarietà: al convegno Aiic (cresciuto esponenzialmente negli anni sia in presenze che in ampiezza dei contenuti) si crea un ambito unico di confronto, competente e influente, perché il suo punto di forza è quello di favorire un confronto reale, uno scambio di vedute finalizzato alla condivisione di conoscenza, offrendo l’opportunità ai partecipanti di stabilire un legame concreto tra la parte scientifica e gli operatori di mercato e di creare un vero e proprio network di progettualità e opportunità. I temi messi al centro del programma quest’anno coinvolgono riflessioni sul payback, sullo sviluppo della telemedicina e dell’intelligenza artificiale, sui sistemi di cybersecurity e sulle app mediche, sul ripensamento delle strutture di cura e sull’ospedale elastico.

AIIC Awards 2023

All’evento – che vedrà la partecipazione anche di rappresentanti internazionali del mondo dell’ingegneria clinica e biomedica – sono attese circa duemila presenze, tra professionisti, rappresentanti delle istituzioni, dell’accademia, del mondo produttivo, delle società scientifiche e delle associazioni di pazienti. Al suo interno saranno premiati anche i vincitori dell’edizione ‘23 dell’Aiic Awards, prestigiosa selezione delle migliori progettualità sviluppate nell’ambito delle tecnologie per la salute. La Giuria del premio è presieduta dal professor Americo Cicchetti e vede la presenza – tra gli altri – di Francesco Saverio Mennini (presidente Sihta), Achille Iachino (Ministero della Salute), Emanuele Lettieri (Politecnico di Milano), Gregorio Cosentino (presidente Assd), Agostino Accardo (Università di Trieste), Antonio Gaddi (presidente Sit), oltre a rappresentanti istituzionali, del Ssn, del mondo produttivo e dei media.

 

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