Serve "intervenire su leggi e contratto per salvare il sistema sanitario pubblico.
Questo, in sintesi, il monito dei sindacati riuniti nell'Intersindacale della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria ricevuti ieri dal ministro della Salute, Orazio Schillaci
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I sindacati Anaao Assomed, Cimo Fesmed, Aaroi-Emac, Fassid, Fp Cgil medici e dirigenti Ssn, Federazione Veterinari e Medici, Uil Fpl area medica, Veterinaria sanitaria e Cisl medici hanno ribadito al ministro Schillaci gli ambiti, “sia legislativi che contrattuali, per i quali è necessario un immediato intervento”. Tra questi, l’abolizione del tetto di spesa per l’assunzione di personale, la riforma del DM 70, un congruo finanziamento del prossimo contratto per il triennio 2022-2024 e la defiscalizzazione di parte del salario.
Tra le richieste urgenti, anche un intervento diretto che incida sulle condizioni di lavoro nel contratto in discussione e incentivi immediati per rendere competitivo il lavoro nel servizio pubblico rispetto a quello con le cooperative. “Il ministro ha ben compreso l’urgenza delle nostre richieste che riflettono una situazione non più sostenibile all’interno degli ospedali e dei luoghi di lavoro – prosegue la nota – e attiverà da subito tavoli tecnici per condividere con le organizzazioni sindacali gli aspetti legislativi realizzabili a medio termine. Nell’immediato però ci aspettiamo che alla disponibilità seguano fatti concreti sulle questioni più urgenti. Il primo banco di prova è il contratto in discussione all’Aran e successivamente la prossima legge Finanziaria e tutte le altre opportunità legislative che potranno accogliere le nostre richieste”, sostengono.
Andrea Filippi, segretario nazionale della Fp Cgil medici e dirigenti Ssn, al termine dell’incontro, in una nota dichiara: “Al di là dell’evidenziare le gravi criticità del Servizio sanitario nazionale, quali carenza di personale, tetti di spesa e mancanza di medici specialisti, l’unico vero impegno che oggi registriamo da parte del ministro Schillaci è quello preso di intervenire sulle Regioni per affrontare i punti del contratto ancora irrisolti tra cui l’extraorario lavorato non pagato che oggi costringe i medici del Ssn a regalare ore ai servizi, e l’equiparazione delle retribuzioni per dirigenti sanitari e delle professioni sanitarie con particolare riferimento a indennità di specificità e di esclusività. Ora attendiamo un ritorno da Regioni e Aran”, Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni.
Fonte Doctor 33
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