Dl sostegni. Per i commercialisti, irrisolti 'nodi' per l’erogazione della Cig
Cunsolo, responsabilità inique per datori lavoro e intermediari
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“Le disposizioni emanate in materia di ammortizzatori sociali, nonostante prevedano novità circa le modalità di trasmissione dei dati necessari al calcolo e alla liquidazione diretta delle integrazioni salariali da parte dell’Inps attraverso l’implementazione del flusso telematico denominato ‘UniEmens-Cig’, non hanno apportato modifiche sia ai termini di invio delle domande e dei dati di pagamento, sia alle conseguenze (di tipo decadenziale) del loro superamento”. A sottolinearlo il consigliere nazionale dei commercialisti, Roberto Cunsolo, nel corso dell’audizione sul decreto sostegni tenutasi oggi presso le Commissioni programmazione economica, bilancio, Finanze del Senato, aggiungendo che “i datori di lavoro anche per il tramite dei loro intermediari sono obbligati ad inviare all’Istituto previdenziale, tramite i modelli “SR41” e successivamente tramite i flussi Uniemens-Cig, tutti i dati necessari per il pagamento o per il saldo delle integrazioni salariali entro la fine del mese successivo a quello in cui è collocato il periodo di integrazione salariale, ovvero, se posteriore, entro il termine di trenta giorni dall’adozione del provvedimento di concessione da parte dell’Inps.
Trascorsi inutilmente tali termini, il pagamento dei trattamenti di cui sopra e gli oneri ad essa connessi rimangono a carico del datore di lavoro “inadempiente”. Il termine decadenziale, esplicitamente perentorio, espone a responsabilità inique i datori di lavoro ed i loro intermediari”, ha aggiunto il professionista. Il rappresentante dei commercialisti ha poi evidenziato come “il protrarsi dello stato di crisi rende sempre più difficile l’organizzazione del lavoro per tutte le imprese.
Le norme esistenti relative al blocco dei licenziamenti da un lato ed il ricorso a strumenti a sostegno del reddito in costanza di rapporto di lavoro dall’altra (CIG) – ha detto – fanno si che il datore di lavoro valuti sempre più l’assunzione di lavoratori a termine. Per questo chiediamo una temporanea rimozione dei divieti di assunzione a termine operanti per le aziende che abbiano sospensioni o riduzioni in regime di cassa integrazione, fermo restando il principio di carattere generale di divieto di sostituzione del personale sospeso in integrazione salariale”, si chiude la nota dell’Ordine.
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