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Convenzione medici di famiglia. Clima teso tra Sisac e sindacati

I nodi su tempi, giovani Mmg e Inail

Convenzione medici di famiglia. Clima teso tra Sisac e sindacati

Sulla parte economica, nell’ultima tornata l’altro ieri, Fimmg ha chiesto alle Regioni la disponibilità a stipulare una pre-intesa che «avrebbe adeguato più rapidamente i compensi per i medici di medicina generale stabilizzandoli al 2017» ma le Regioni hanno detto no, si deve affrontare il rinnovo di tutto l’impianto con un «allungamento dei tempi che andrà ben oltre le elezioni europee».

Lo rende noto Silvestro Scotti, Segretario Fimmg. Il Presidente Snami Angelo Testa sulla parte normativa anticipa: «Dall’ultimo accordo sono passati dieci anni e le cure territoriali necessitano di riferimenti adeguati alla situazione professionale del momento, anche alla luce dei pazienti cronici e fragili in continuo aumento e di un territorio che necessita di ulteriori finanziamenti».

Il Sindacato Medici Italiani, altro protagonista, non intende chiudere in mancanza di chiarezza economica. La delegazione guidata dalla Segretaria Nazionale Pina Onotri ammette come la discussione con Sisac abbia avuto «un carattere frammentario, non riuscendo ad avviare un vero e proprio negoziato». Si è passato poi a due temi collaterali e spinosi: l’ingresso dei giovani medici del triennio anticipato in graduatoria e nelle zone carenti e i certificati di infortunio e malattia professionale.

Il decreto Semplificazioni consente in via transitoria fino al 2021 di assegnare incarichi a medici iscritti al corso di formazione specialistica ma sui criteri di interpello dei tirocinanti Sisac e sindacati devono mettersi d’accordo. Intanto però le Regioni, di cui Sisac è emanazione, hanno diramato loro linee guida. La Fimmg ha “chiesto e ottenuto” che la Sisac, «verifichi in Conferenza delle Regioni la necessità e l’urgenza di un nuovo atto di indirizzo riferito all’articolo 9 del “decreto semplificazioni” che in fase di prima applicazione, ovvero nella pubblicazione dei bandi regionali delle carenze di medicina generale, sta già mostrando criticità evidentemente connesse alla mancata contrattazione.

Snami si dice “in attesa dell’atto di indirizzo”, mentre Smi sostiene la necessità di prevedere un tavolo tecnico ad hoc per il 118, per la medicina servizi e quella penitenziaria, e chiede regole certe per l’accesso alla professione.

Sui certificati d’infortunio, la Finanziaria stanzia 25 milioni per pagare in quota capitaria un tot a medico uguale per tutti ciò che fino al 2018 i Mmg eseguivano in libera professione (e prima ancora con una convenzione con l’Inail disdettata nel 2009, invio telematico del certificato a 32,50 euro).

Snami e Smi osservano che spetta alla trattativa spiegare come i Mmg, e quelli di Pronto soccorso, spesso autori del primo certificato di infortunio, si devono ripartire gli emolumenti. Fimmg ha chiesto alle Regioni di risolvere la questione del riparto del fondo Inail rapidamente, permettendo di definire in convenzione sia l’incremento della quota capitaria per i Mmg sia gli arretrati, «visto l’obbligo imposto per legge con decorrenza dal 1° gennaio 2019. Sarebbe paradossale pretendere che un professionista effettui obbligatoriamente una prestazione in assenza di una definizione preventiva dei legittimi emolumenti».  «Per evitare inutili perdite di tempo e abbreviare i tempi delle trattative, Fimmg ha chiesto e si è condiviso un metodo che consenta di consolidare progressivamente i nuovi articoli concordati partendo dall’attuale Accordo nazionale. «Fimmg vigilerà e si adopererà affinché tutti, Sisac, Comitato di Settore, Commissione Salute, Conferenza delle Regioni, Ministero siano “sul pezzo”. E “stare sul pezzo” è dare le giuste soddisfazioni economiche, professionali e motivazionali alla medicina generale italiana, attese da dieci anni». Lo Snami con il presidente Angelo Testa invece ha chiesto che il nuovo accordo sia ridiscusso e riscritto completamente «anche per evitare che richiami e modifiche possano creare dubbi interpretativi ed equivoci che nel recente passato hanno creato non pochi problemi alla categoria».

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