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Zero tutele per i professionisti

Alcune misure contenute nel Jobs act per quanto riguarda il lavoro autonomo sono rimaste sulla carta, finendo per scadere e non entrando mai in vigore

Zero tutele per i professionisti

Ad esempio, la delega che rimetteva alle professioni organizzate in ordini, come ad esempio gli avvocati piuttosto che gli architetti, alcune funzioni normalmente attribuite alla pubblica amministrazione non è mai arrivata al traguardo, finendo così per scadere. Lo stesso è successo con la legge 81 del 2017, che prevedeva l’estensione di alcuni provvedimenti welfare per i professionisti iscritti ai vari ordini, specialmente per chi aveva visto il proprio reddito calare notevolmente: anche in questo caso, nell’attesa di un decreto attuativo, la norma è caduta nel dimenticatoio. Come spiega il Sole 24 Ore, lo Statuto del lavoro autonomo ad oggi è in vigore solo per metà: cioè solo per quanto riguarda le disposizioni autoapplicative. Il tutto mentre il settore si trova in una crisi profonda da cui fatica ad uscire. I dati Istat ci dicono che i lavoratori autonomi sono sempre meno: a novembre questi sono scesi a a quota 5.276.000, il che significa 22mila in meno rispetto al mese di ottobre e 41mila in meno per quanto riguarda tutto il 2019.    Tutte e quattro le deleghe contenute nel provvedimento sono scadute ancora a metà del 2018, e da quel momento difficilmente l’argomento è entrato a far parte del dibattito politico. Tuttavia, queste deleghe, concernono questioni importanti per migliaia di partite Iva e collaboratori autonomi. Non c’è solo la delega, prima menzionata, che affida ai professionisti funzioni della pubblica amministrazione, ma anche altri importanti misure. Ad esempio l’articolo 6 della legge 81, che da un lato rafforza le misure di protezione sociale attraverso gli enti di previdenza, e dall’altro trasferisce al governo la possibilità di aumentare l’aliquota aggiuntiva fino allo 0,5%. Oppure la delega che semplifica il quadro su salute e sicurezza.  Questi temi, tuttavia, non trovano il loro spazio nella discussione politica attuale. In questi giorni, se si parla di Jobs act è in merito all’articolo 18, più che alle deleghe scadute. Si è infatti riaperto il dibattito sull’articolo della riforma del diritto del lavoro emanata dal governo di Matteo Renzi tra il 2014 e il 2015, che tutelava i lavoratori dipendenti in caso di licenziamento illegittimo. Liberi e Uguali ha chiesto di ripristinarlo, mentre i renziani difendono la riforma affermando che non è vero che i licenziamenti sono aumentati con il Jobs act.

 

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