VOTO SULL’EQUO COMPENSO IN SETTIMANA
Il testo FdI-Lega sulla giusta remunerazione dei servizi professionali
In evidenza

La proposta di legge sull’equo compenso per le prestazioni rese dai liberi professionisti iscritti ad Ordini e Collegi (di cui 1,7 milioni sono associati alle Casse di previdenza private) sbarca oggi, nell’Aula della Camera, per la discussione generale; il testo-base, licenziato dalla Commissione Giustizia di Montecitorio nei giorni scorsi, è quello a prima firma del presidente del Consiglio Giorgia Meloni (che lo aveva depositato in Parlamento ad ottobre dello scorso anno, prima, cioè, di ricevere dal Capo dello Stato Sergio Mattarella l’incarico per la formazione del governo, ndr), cui è stato unificato il provvedimento siglato dal deputato della Lega Jacopo Morrone.
L’obiettivo dell’iniziativa è rafforzare il principio della giusta remunerazione per i servizi professionali, inserito nel nostro ordinamento nel 2017 (su impulso del Pd e, in particolare, dell’allora ministro della Giustizia Andrea Orlando, che aveva al principio concepito la norma per i soli avvocati), e finora scarsamente applicato, soprattutto dalla Pubblica amministrazione; si prevede che ad osservare l’equo compenso debbano essere le imprese che impiegano più di 50 dipendenti, o che fatturano più di 10 milioni di euro all’anno.
Ed è, inoltre, stabilita la nullità delle clausole che prevedono una remunerazione per il lavoratore autonomo inferiore ai parametri, rimettendo al giudice il compito di rideterminare il compenso iniquo e, eventualmente, di condannare il cliente al pagamento di un indennizzo in favore del professionista. La proposta di legge, stando al calendario dell’Assemblea della Camera, dovrebbe staccare il traguardo entro la metà della settimana.
Altre Notizie della sezione

SANITÀ, CAMBIA TUTTO
17 Settembre 2025Nuova riforma per la medicina territoriale: addio guardia medica, arrivano le Case di Comunità con copertura h24 e presa in carico dei pazienti cronici.

DIRITTO ALLA SALUTE A RISCHIO
16 Settembre 20255,8 milioni di italiani rinunciano alle cure.

FUTURO A RISCHIO PER LE CASSE
15 Settembre 2025Nonostante un patrimonio in crescita, le Casse previdenziali soffrono di ritardi normativi, scarsa trasparenza e strutture interne insufficienti per garantire le pensioni.