Cambio di strategia. Nel camaleontismo di Conte una sola cosa non muta mai: l'amore per i sondaggi
La strategia di provare a giocare a sinistra del Pd non ha pagato.
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Perché a quel pezzo di elettorato di sinistra che votava 5 stelle, tutto sommato Elly Schlein non dispiace. Così l’avvocato ha marcato le distanze su Ucraina, sicurezza, immigrazione, fisco e patrimoniale. L’obiettivo? Risalire nei sondaggi personali e giocarsi alla pari con il Pd la sfida delle primarie
L’endorsement agli Stati Uniti nella trattativa sulla pace in Ucraina, e il connesso attacco all’Unione europea, che ha mandato in tilt i riformisti del Partito democratico, è solo l’ultima delle sortite con cui Giuseppe Conte marca le distanze da quello che, in teoria, sarebbe il principale alleato nell’ambito del campo largo. O dell’alleanza che dovrebbe provate a fronteggiare Giorgia Meloni nel 2027, che dir si voglia. Per i vertici del Movimento, la questione è chiusa. Il pensiero di Conte è stato precisato in un post sui social e il senso del ragionamento che fanno nella sede dei 5 stelle è che “ha solo certificato una situazione di fatto: nostro malgrado, l’unico protagonista in questo momento sono gli Usa”. Ma quelle parole di Conte – “L’Ue ha fallito, lasciamo che a condurre il negoziato siano gli Stati Uniti” – suonano come l’ennesimo segnale di un leader che si sta, piano piano, riposizionando. Marcando sempre di più le distanze dal partito di Elly Schlein. Succede in queste ore con l’Ucraina, ma è successo nelle scorse settimane con la sicurezza, con il fisco, con la patrimoniale, con l’immigrazione, con la vendita e l’acquisto di armi. Tutto bene sul fronte del campo largo, dunque? Chi è vicino all’ex premier fa spallucce: “Non scegliamo i nostri posizionamenti in funzione del Pd”.
Eppure, nella mente dell’ex premier, qualcosa si sta muovendo. Lo sa bene chi ha percorso con lui un pezzo di strada quando era al governo, per poi allontanarsene: “È tutta una strategia – spiega a HuffPost chi è a conoscenza di quel che si muove nell’universo M5s – per incrementare un po’ il consenso nei sondaggi. È convinto che, in questo modo, se si faranno delle primarie nel campo largo potrà giocarsela”.
I tempi del primo e del secondo governo Conte sono ben lontani, ma il diretto interessato non ha mai abbandonato il sogno di tornare a Palazzo Chigi. Pur nella consapevolezza che l’impresa è molto ardua, prova a giocarsi le sue carte. Con la strategia che ha sempre seguito: quella del camaleonte. Sostenere tutto e poi, a distanza di qualche mese o qualche settimana, il suo contrario.
Le ragioni, spiegano i ben informati, sono molto semplici: la strategia di provare a giocare a sinistra del Pd non ha pagato. Perché a quel pezzo di elettorato di sinistra che votava 5 stelle, tutto sommato Elly Schlein non dispiace. Anzi, a differenza di quanto avrebbero fatto con Stefano Bonaccini, la voterebbe anche.
Negli ultimi anni, poi, c’è stata una variabile che Conte non si aspettava: l’incremento dei consensi per Alleanza verdi e sinistra. In questa prospettiva, spazio a sinistra non ne resta più. E allora, il tentativo è risalvinizzarsi. Ammiccare a quel populismo di centrodestra nostalgico del governo gialloverde. Che ricorda “quegli anni” come fossero stati tempi d’oro. Quanto possa pagare, in prospettiva, questa strategia è incerto. Ma nei sondaggi qualche piccola fluttuazione a rialzo già si nota. E Conte punta su quella. Oltre che a stare sulle prime pagine dei giornali. Cosa che, racconta una sua vecchia conoscenza, “gli è sempre piaciuta”.
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