Anno: XXV - Numero 86    
Venerdì 17 Maggio 2024 ore 13:00
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Ocf: Separare le carriere per unire la giustizia

Si è tenuto ieri alla Camera dei Deputati il Convegno dal titolo “Separare le carriere, unire la giustizia: una riforma necessaria” organizzato dall’Organismo Congressuale Forense in collaborazione con la Presidenza della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, alla presenza del Sen. Francesco Paolo Sisto, Vice Ministro della Giustizia.

Ocf: Separare le carriere per unire la giustizia

“La separazione delle carriere, a distanza di tanti anni dall’introduzione del giusto processo, è un qualcosa di inevitabile ed è un tema che non deve essere ancora trattato come un tabù” dichiara l’Avv. Mario Scialla, Coordinatore Organismo Congressuale Forense “Essendo però l’argomento delicato, è importante approcciare allo stesso con l’animo sgombro da pregiudizi di natura ideologica, senza farne un terreno di scontro o di rivendicazione politiche. Pertanto è fondamentale che si tenga conto di tutte le obiezioni e che il dibattito si arricchisca di idee e valutazioni diverse. Deve essere trovata una formula che rafforzi la terzietà del Giudice, senza pregiudicare in alcun modo il ruolo e la funzione del Pubblico Ministero. Solo così, come ricorda il titolo del Convegno, si potrà separare le carriere per unire, ancor di più, la Giustizia.”

“Una riforma organica della Giustizia non può tralasciare un serio approfondimento sull’opportunità di separare le carriere dei magistrati – afferma l’Avv. Antonino La Lumia, Tesoriere Organismo Congressuale Forense e Presidente Ordine degli Avvocati di Milano – è un tema che compare sistematicamente sul tavolo della discussione, dentro e fuori le aule parlamentari, coinvolgendo l’opinione pubblica. Già questo è segno evidente di interesse, ma anche di delicatezza della questione che – come tutti i problemi che attengono a profili essenziali dell’ordinamento democratico – deve essere affrontata con pragmatismo ed equilibrio. Per questo, il progetto che mira a una distinzione strutturale in magistratura tra giudici e pubblici ministeri deve essere valutato con la massima attenzione, proprio perché il fine è quello di ulteriormente garantire terzietà e imparzialità del giudice, rendendo saldo e irrinunciabile il principio del giusto processo”.

Per il Sen. Francesco Paolo Sisto, Vice Ministro della Giustizia “C’è un governo eletto con un programma condiviso che va realizzato, tra cui la separazione delle Carriere che passa attraverso il dialogo che è ineludibile. Nel dibattito, vanno ascoltati tutti ma poi è il parlamento, che è sovrano, che decide. Questa è la democrazia parlamentare. Noi vogliamo scrivere riforme fortemente costituzionali che servano a risolvere i problemi del paese e dei cittadini e che siano efficaci subito”.  

Per l’Avv. Accursio Gallo (Segretario Organismo Congressuale Forense), moderatore del convegno, “la presenza al convegno di importanti cariche istituzionali, che ringrazio, è la dimostrazione che si può finalmente raggiungere un importante traguardo. Sono 30 anni che si parla di separazione delle carriere, uno degli argomenti più rilevanti per la giustizia che però da solo non può rappresentare la soluzione dei mali che affliggono il sistema, dovendo necessariamente procedersi ad una riforma generale e più organica. La separazione delle carriere non è l’unica soluzione per i mali della giustizia, ma un primo passo per un sistema più efficiente. Non capisco la resistenza da parte delle associazioni rappresentative dei magistrati. Se fossi un giudice, sarei lieto che ci fosse una netta distinzione tra giudicante e requirente”.

“La separazione delle carriere è un tema di grande attualità e rilevanza che va assolutamente affrontato. Non a caso ho voluto incardinare le 4 proposte di legge che riguardano l’iter per le modifiche all’articolo 87 e al titolo IV della parte II della Costituzione, arrivate in I Commissione, proprio a inizio legislatura per consentire ampi margini di discussione a tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento. Classe politica, e gli stessi magistrati, devono necessariamente confrontarsi e ben vengano incontri di così alto profilo per approfondire questa tematica e far sì che tutti gli interlocutori possano dialogare per una soluzione il più condivisa possibile che consenta di garantire alla magistratura giudicante e requirente forza, credibilità, autorevolezza e indipendenza”. Così il presidente della I Commissione Affari Costituzionali Camera dei Deputati, Nazario Pagano.

Sono poi seguiti gli interventi di: Avv. Francesco Greco (Presidente Consiglio Nazionale Forense), Prof. Alfonso Celotto (Professore Ordinario di Diritto Costituzionale), Dott. Giuseppe Santalucia (Presidente Associazione Nazionale Magistrati), Prof.ssa Carla Bassu (Professoressa Ordinaria di Diritto Pubblico Comparato), On. Enrico Costa (Vice Presidente di Azione e Membro Commissione Giustizia, Camera dei Deputati), Sen. Anna Rossomando (Vice Presidente del Senato e Membro Commissione Giustizia)

Presenti al convegno anche i componenti dell’Ufficio di coordinamento Ocf: l’Avv. Pasquale Parisi, l’Avv. Stefano Tedeschi e l’Avv. Alessandra dalla Bona.

Separazione carriere necessaria per attuare lil giusto processo

«La separazione delle carriere dei magistrati – ha detto il presidente del Cnf Francesco Greco – è oggi una necessità che si può sintetizzare in un concetto: il principio costituzionale del giusto processo e la vera attuazione del modello accusatorio si potrebbero realizzare se nel processo ci fossero tre estranei: il giudice, il pm e l’avvocato. Oggi, invece, ci sono due colleghi e un estraneo. I due colleghi sono il giudice e il pubblico ministero, l’estraneo è l’avvocato. Se si volesse dare completa attuazione al principio della terzietà del giudice rispetto alle altre parti del processo stabilito dall’articolo 111 della Costituzione risulta evidente la necessità di separare le carriere, poiché il processo è influenzato dalla struttura organizzativa della magistratura».

 

 

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