Legittimo impedimento. Estenderlo a malattia grave
La vicepresidente del Senato annuncia una proposta elaborata dall’Associazione Italiana Giovani Avvocati
In evidenza
“Sono dell’idea che l’approvazione di una legge importante sia sempre un primo passo per poterne approvare altre, che sul quel terreno promuovano nuovi progressi per tutti. Da questo punto di vista le proposte dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati sull’estensione del legittimo impedimento ai casi di malattia grave rappresenteranno certamente un notevole contributo”. Così Anna Rossomando, vicepresidente del Senato, in chiusura dell’incontro organizzato a Bergamo nell’ambito del progetto AIGA Veste Rosa, dedicato alla prevenzione dei tumori femminili. “Nella vita si può e si deve affrontare una grave malattia cercando di non cambiare la propria vita e di viverla pienamente” ha sottolineato Rossomando, prima firmataria del disegno di legge sul legittimo impedimento, approvato con la legge di stabilità 2018, che ha portato a riconoscere il diritto delle donne avvocato ad astenersi dal lavoro nei periodi di maternità. La senatrice ha segnalato che ora la questione da affrontare riguarda l’applicazione della normativa, che non è ancora piena e paritaria in tutto il territorio nazionale. Sul punto è intervenuta anche l’Associazione Italiana Giovani Avvocati: “A seguito dei casi verificatisi nei fori di Milano e Roma, ove a due colleghe in stato di gravidanza è stata rigettata la richiesta di rinvio dell’udienza per legittimo impedimento, intendiamo attivarci, anche attraverso i soci eletti nelle istituzioni forensi, al fine di monitorare la corretta applicazione della normativa” hanno dichiarato Carlo Foglieni e Caterina Giuliano dell’Ufficio rapporti con le istituzioni e il Parlamento dell’Aiga. Per l’associazione è fondamentale estendere la misura del legittimo impedimento anche ai casi di gravi patologie: “Stiamo elaborando una proposta di legge affinché la grave malattia – gravi patologie che richiedono cicli di cure e di follow–up – purché documentata e certificata, possa essere codificata quale causa di legittimo impedimento” hanno rivelato Foglieni e Giuliano.Proposta che sarà trasmessa alla vicepresidente del Senato per promuovere un nuovo passo avanti sul fronte dei diritti: “L’indipendenza e l’autonomia dell’avvocatura, l’apporto come professione intellettuale, fattore di ricchezza in una società evoluta. Se non vogliamo che questi valori diventino un semplice richiamo retorico dobbiamo adeguare normative, supporti, ruolo del welfare professionale. Fornire tutti gli strumenti per poter competere e esercitare un ruolo che è fondamentale nella nostra società” ha concluso la senatrice Rossomando.
Altre Notizie della sezione
Il Consiglio Nazionale Forense prepara la prima piattaforma AI per l’avvocatura italiana
14 Novembre 2025Un ecosistema di servizi intelligenti per supportare 230mila avvocati.
Patronati ed equo compenso dell’avvocato: il chiarimento del Cnf
13 Novembre 2025Il Cnf chiarisce che i Patronati non rientrano nell’equo compenso: compensi liberi, ma nel rispetto di dignità e proporzionalità.
È partita la quarta edizione dello short master online di Mga
13 Novembre 202544 Ore in progettazione sociale.
