Giovani avvocati, 'più tutele per conciliare lavoro e famiglia'
A Catania illustrate le idee dell'Aiga sì a rete professionisti.
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Prevedere la possibilità, anche per gli avvocati che svolgono la professione individualmente, di praticarla aggregandosi tramite lo strumento della “rete tra professionisti”, ossia “un modello flessibile che lascia ampio spazio all’autonomia delle parti, permettendo ai singoli membri di esercitare in comune alcune attività”: è una delle idee formulata dell’Aiga, l’Associazione italiana giovani avvocati, che ne ha parlato lo scorso venerdì, a Palazzo Platamone, a Catania, nel corso di un convegno dedicato al welfare e ai progetti per conciliare al meglio lavoro e famiglia.
A giudizio dell’organismo degli avvocati under45 presieduto da Carlo Foglieni, per realizzare la rete tra professionisti servirebbe “un intervento legislativo che preveda in primo luogo, la possibilità di assolvere l’obbligo pubblicitario mediante l’annotazione, presso il proprio Albo di afferenza, dell’indicazione di appartenenza alla rete, anziché nella sezione del registro delle imprese” e, poi, occorrerebbe “l’introduzione di un regime fiscale agevolato” per il progetto o, quanto meno, consentire “ai professionisti che si aggregano di non perdere il regime fiscale agevolato forfettario”.
All’evento catanese hanno preso parte, fra gli altri, il presidente di Cassa forense Valter Militi, la vicepresidente del Senato Anna Rossomando del Pd, i deputati Andrea de Bertoldi e Marta Schifone di FdI e Valentina D’Orso del M5s, insieme alla presidente del Consiglio nazionale giovani Maria Cristina Pisani.
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