Disastro Giudice di Pace, Avvocati in piazza.
Nesta (Coa Roma): situazione drammatica, e nel 2025 è destinata a peggiorare
In evidenza

Tanti colleghi in piazza Cavour a Roma per protestare contro la grave situazione del giudice di pace nella Capitale e in generale in tutto il territorio nazionale. La manifestazione è stata indetta dal Coa Roma dopo i molti appelli lanciati alle Istituzioni per sanare la gravissima scopertura d’organico del giudice di pace nella Città eterna, che vede la presenza di appena 56 giudici onorari in servizio, a fronte di una pianta organica che ne prevederebbe 210: il 72% in meno. Una situazione catastrofica, a fronte di una mole di lavoro enorme: ogni anno a Roma vengono presentati 33000 ricorsi per decreto ingiuntivo e si discutono 29000 cause. Per ogni giudice di pace civile – 41 dei 56 – dunque oltre 800 decreti ingiuntivi a testa e per tutti 517 cause ciascuno ogni anno.
“Siamo qui per sensibilizzare l’opinione pubblica e per rivendicare il diritto dei cittadini ad avere giustizia in tempi ragionevoli, come previsto dalla Costituzione. La nostra non è una manifestazione per rivendicazioni di categoria – ha spiegato il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Paolo Nesta – Siamo qui per denunciare pubblicamente la denegata giustizia innanzi al Giudice di Pace”.
Fin dalla scorsa primavera l’Ordine di Roma ha sollevato la questione tanto del trasferimento delle sedi degli uffici romani del Giudice di Pace, quanto quella della copertura della pianta organica.
“Se riguardo al trasferimento degli Uffici del Giudice di Pace, civile e penale abbiamo sventato il pericolo – spiega Nesta – ben diversa la questione della carenza di giudici. Abbiamo proposto una soluzione che noi ritenevamo di buon senso, cioè destinare immediatamente allo svolgimento delle funzioni di GdP i vincitori del concorso assegnati per un biennio all’ufficio per il processo, ma il CSM ha bocciato la proposta.
Di qui la decisione di protestare pubblicamente, sottolineando – prosegue il Presidente – che tale situazione già di per sé grave, diventerà drammatica nel 2025 con l’ulteriore aumento di competenza del giudice di pace”. “È chiaro che di fronte a tale situazione noi Avvocati dobbiamo reagire – conclude Nesta – per far capire ai nostri interlocutori che i cittadini non sono più disposti a tollerare l’inerzia e il disinteresse per la giustizia”.
Coa Roma
Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di Mondoprofessionisti.
Altre Notizie della sezione

Una riforma per pochi, spacciata per tutti
09 Settembre 2025Il Cnf parla di condivisione ampia, ma Anf e Mga denunciano una riforma obsoleta e corporativa.

Bavaglio al Congresso Nazionale Forense.
09 Settembre 2025Solo 850 congressisti ammessi, Lingotto semi-vuoto.

Legali e riservatezza, così il Cnf rinnova il Codice deontologico
09 Settembre 2025Il consigliere nazionale Francesco De Benedittis, che ha coordinato i lavori sul segreto professionale: «Una manutenzione efficace grazie al contributo della precedente commissione e di altri colleghi»