Anno: XXVI - Numero 171    
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Approvata la riforma dell’ordinamento forense

Il Consiglio dei ministri del 4 settembre 2025 ha approvato il disegno di legge delega per la riforma dell’ordinamento forense.

Approvata la riforma dell’ordinamento forense

Il provvedimento fa parte di un “pacchetto di provvedimenti atteso da anni”, volto a valorizzare le professioni regolamentate, semplificare i procedimenti, modernizzare le regole d’accesso e rafforzare la formazione

Cosa prevede in particolare la riforma forense

Secondo il dettagliato articolo di Servicematica, il disegno di legge delega sull’ordinamento forense (riforma della legge professionale n. 247/2012) introduce alcune innovazioni:

  • Esercizio in forma di rete tra avvocati, modalità di collaborazione continuativa o monocommittente.
  • Allentamento delle incompatibilità, permettendo agli avvocati di assumere ruoli anche in società di capitali.

La riforma viene descritta come un aggiornamento necessario e atteso per modernizzare le regole professionali, dopo più di un decennio dall’ultima revisione.

Soddisfazione e apprezzamento per l’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, del disegno di legge delega per la riforma dell’ordinamento forense ha detto Francesco Greco, presidente del Consiglio Nazionale- “Rappresenta un passo significativo nella valorizzazione dell’avvocatura come custode della libertà e dei diritti.  Accogliamo – prosegue – questa riforma come un’opportunità per rendere la professione più moderna, inclusiva e vicina ai bisogni della società, nel pieno rispetto dei valori costituzionali che ci ispirano. Particolarmente apprezzabili – sottolinea Greco – sono le innovazioni in materia di compensi, l’investimento nella formazione di qualità per accompagnare i giovani nell’accesso e nella crescita professionale, i principi a garanzia dell’indipendenza dell’avvocato nello svolgimento della sua attività, il rafforzamento del segreto professionale, la riscrittura, in una prospettiva più attuale, del regime delle incompatibilità e la riorganizzazione del procedimento disciplinare e istituzionale. È un testo – conclude il presidente del Cnf – che riconosce la funzione sociale della nostra professione, tutela i cittadini e ribadisce la centralità dell’avvocato nel sistema di giustizia”.

 

 

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