Anno: XXVI - Numero 189    
Giovedì 2 Ottobre 2025 ore 13:40
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Per Gaza serve il piano Trump-Blair, non le regate

Matteo Renzi: “Quando Mattarella dice fermatevi, ci si ferma. La Flotilla non aiuta i bambini di Gaza. La pace passa dal coinvolgimento degli arabi: siamo al bivio, ora o mai più”

Per Gaza serve il piano Trump-Blair, non le regate

L’ex premier sulla Stampa certo che per la pace in Medio Oriente, “siamo al bivio: ora o mai più”. E affonda Flotilla: “Ben venga un elemento di passione civile, andare avanti non aiuta i gazawi, ma mette solo a rischio chi è a bordo”. Sulle Marche: “Forse potevamo concentrarci sui problemi di Macerata e Senigalla, non su Ramallah”            

In merito alla Global Sumud Flotilla, “ben venga un elemento di passione civile, non intendo denigrare i partecipanti. Anzi, li invito ad andare anche in Ucraina, in Nigeria o in Sudan. Ma io sono un parlamentare, non un attivista di una Ong. Noi politici siamo pagati per trovare soluzioni, non per esprimere indignazione. Per aiutare i bambini di Gaza serve il piano Trump-Blair, non le regate”. Lo dice il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un’intervista a La Stampa.

Secondo l’ex presidente del Consiglio “quando il presidente Mattarella dice ‘fermatevi’, ci si ferma. Andare avanti non aiuta i gazawi, ma mette solo a rischio chi è a bordo”. Quanto all’attesa risposta di Hamas al piano americano per la pace in Medioriente: “Siamo al bivio: ora o mai più. E stavolta il piano tiene dentro gli arabi – afferma Renzi – il loro coinvolgimento è essenziale e ricordo bene quando io in Parlamento ho sottolineato il ruolo della Lega araba e dei sauditi. Sono stato oggetto di ironie da parte dei colleghi e anche della premier Meloni. Il tempo è galantuomo: alla fine si dà ragione a Blair e Riad, tutto si tiene”. E per quanto concerne il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu “prova a rassicurare l’assurda destra estremista in Israele. Ma se il piano proposto da Trump viene accettato da Hamas, anche Israele sarà costretto a rispettare gli accordi: riconoscimento della Palestina, stop alle colonie in Cisgiordania, fine dell’occupazione di Gaza. E ovviamente liberazione degli ostaggi”.

Infine, sulle Marche e la sconfitta del centrosinistra: “Avevamo candidato un ex sindaco bravo e concreto come Ricci, ma nelle ultime settimane anziché parlare di dazi e liste d’attesa abbiamo discusso solo di Flottilla e Palestina. Forse potevamo concentrarci sui problemi di Macerata e Senigalla, non su Ramallah”

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