Quando si perde la fiducia nello Stato
Considerazioni all’indomani del decreto sul Bonus Sud

Può sembrare strano, ma la cosa più grave della vicenda legata al negato incentivo del c.d. Bonus Sud, previsto dalla Finanziaria 2019 per i nuovi assunti, non è un tecnicismo. Per assurdo, la dichiarata assenza dei fondi contenuti invece nella norma originaria, utili a sostenere gli incentivi, passa in secondo piano. Così addirittura si defila la differenza tra il sostegno a chi non lavora (tramite Rdc) e la solitudine di chi invece produce occupazione. Rispetto a tutto questo vi è ancora qualcosa di più grave. Che non è la mancata retroattività del decreto direttoriale Anpal, che ha escluso dai benefici gli assunti nei primi quattro mesi dell’anno. Vicenda anch’essa certamente molto grave, ma mai quanto la violazione del patto fiduciario tacito ma duraturo, non scritto ma efficace, che ha contraddistinto fino a questo momento i rapporti tra Stato e Cittadino. Quel rapporto di fiducia che finora ci ha fatto prendere per buono il rinvio di scadenze fissate per legge, ma stabilito con un comunicato stampa; sicuri tutti che a nessun funzionario pubblico verrà mai in testa di non considerare valida quella irrituale proroga. La stessa fiducia con la quale negli anni scorsi abbiamo assunto nuovi dipendenti, considerando comunque incentivati quei rapporti di lavoro, pur in assenza di strumenti amministrativi essenziali come le circolari attuative delle norme incentivanti. Insomma, una fiducia incrollabile nello Stato, anche quando è apparso come Tiranno. Ma questo rapporto fiduciario è svanito alla vigilia di Pasqua 2019, quando a tarda ora è arrivato il decreto Anpal, che ha gettato nello sconforto professionisti e imprenditori. Da quel momento in poi l’interrogativo rimbalza forte in tutti noi e rimbalzerà tutte le volte che ci troveremo al cospetto di una norma che conterrà un incentivo. E il dubbio non svanirà neanche se andranno in porto le iniziative adottate immediatamente dal Consiglio Nazionale per porre rimedio a questa situazione irreale. In futuro in situazioni analoghe sarà doveroso porsi la domanda: ma mi potrò fidare delle promesse di questo Stato?
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