L’intervento umano cruciale per la sicurezza
La maggior parte dei compiti assegnati all’IA riguardano mansioni pericolose o noiose per questo motivo l’aumento della produttività potrebbe generare la necessità di assumere personale umano per mansioni di controllo, equilibrando gli effetti sull’occupazione.
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La maggior parte dei compiti assegnati all’IA riguardano mansioni pericolose o noiose per questo motivo l’aumento della produttività potrebbe generare la necessità di assumere personale umano per mansioni di controllo, equilibrando gli effetti sull’occupazione.
In un sondaggio globale condotto tra i gestori del rischio dalla multinazionale Accenture, il 58% identifica l’intelligenza artificiale come la principale causa potenziale di conseguenze indesiderate nei prossimi due anni. Solo l’11% afferma di essere pienamente in grado di valutare i rischi associati all’adozione dell’IA a livello di organizzazione.
“Se da una parte, Morgan Stanley, UBS e Deutsche Bank – spiega Luigi Pagliuca, Presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri – sostengono che l’ingresso dell’IA nel mondo aziendale è attualmente limitato e lento, dall’altra sono in molti a sostenere che l’intervento umano rimane cruciale per la sicurezza, considerando i rischi associati alla fase sperimentale dell’IA”.
Gli esperti, però, prevedono che gli effetti dell’IA saranno inevitabili nel giro di pochi mesi.
“Secondo Accenture, globalmente – continua Pagliuca – il 40% del tempo di lavoro attuale sarà gestito solo dall’IA come dimostrano le aziende Duolingo e Chegg che sostituiscono dipendenti con applicazioni di IA e la scelta di IBM di bloccare le assunzioni fino a quando non sarà chiaro quali posti di lavoro saranno sostituibili da app di IA”.
“L’IA può portare molti benefici – sostiene il Parlamento europeo – ad esempio una migliore assistenza sanitaria, trasporti più sicuri e puliti, una produzione più efficiente e un’energia più conveniente e sostenibile”.
Certo è che comunque va “governata” ed è per questo che nell’aprile 2021, la Commissione europea ha proposto il primo quadro normativo sull’IA, proponendo che i sistemi di intelligenza artificiale utilizzabili in diverse applicazioni siano analizzati e classificati in base al rischio che rappresentano per gli utenti. I diversi livelli di rischio comporteranno una maggiore o minore regolamentazione.
La priorità per il Parlamento è quella di assicurarsi che i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati siano sicuri, trasparenti, tracciabili, non discriminatori e rispettosi dell’ambiente.
E soprattutto che “I sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero essere supervisionati da persone, anziché da automazione, per evitare conseguenze dannose”.
Tratto da Adepp
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