La politica tallone d’Achille del Ssn
Snami esprime profonda preoccupazione riguardo le parole del Ministro della Salute che individua nel territorio il punto debole del sistema durante la pandemia.
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Il Presidente Angelo Testa: “Pretendiamo rispetto ed il riconoscimento del valore fondamentale della sanità territoriale, che ha rappresentato e continua a rappresentare un baluardo essenziale per la salute pubblica, soprattutto in momenti critici come quelli vissuti durante il COVID-19.
Durante il periodo più acuto della crisi sanitaria, il personale e le strutture della medicina territoriale hanno operato in condizioni estreme, senza adeguati dispositivi di protezione, fronteggiando un numero tragico di decessi. Questo
La politica tallone d’Achille del Ssn
sacrificio, compiuto in assenza di un supporto efficiente da parte della politica, merita di essere riconosciuto e valorizzato, non minimizzato o peggio ignorato.
La medicina territoriale colma le lacune di una politica sanitaria che non riesce ancora a garantire tempestività nell’accesso a diagnosi e visite specialistiche. La lentezza e l’inefficienza nell’erogazione di questi servizi essenziali costringono i cittadini a rivolgersi ai pronto soccorso per necessità che dovrebbero essere gestite al di fuori delle strutture di emergenza, con un conseguente sovraccarico di questi servizi e un uso improprio delle risorse.”
Continua Matteo Picerna, Vice Segretario Nazionale, chiedendo al ministero i dati degli accessi in PS: “In questo contesto, la questione dei codici bianchi e della loro incidenza sul sistema di accesso al pronto soccorso diventa emblematica della necessità di una riflessione più ampia sull’efficienza e l’equità del nostro sistema sanitario. Invitiamo il Ministro a fornire i numeri sull’accesso al pronto soccorso nel 2023, in particolare riguardo ai casi in cui i cittadini, classificati come codici bianchi, hanno poi pagato il relativo ticket.”
Conclude il leader SNAMI: “Mentre sosteniamo la necessità di un rinnovamento del sistema sanitario italiano, chiediamo che tale processo valorizzi tutti gli attori coinvolti e che rispetti e riconosca il contributo inestimabile della medicina territoriale. Solo attraverso un dialogo costruttivo e non cercando capri espiatori, sarà possibile realizzare un sistema sanitario più efficace, equo e resiliente.”
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