Tariffe medici e infermieri, 100 e 50 euro orari di aumento dal 1° giugno al 31 dicembre 2023
È quanto prevede, tra le varie misure relative al comparto della Sanità, la legge di conversione del decreto legge “Bollette”, attesa all’approvazione finale entro la fine di maggio
Tariffe medici e infermieri, 100 e 50 euro orari di aumento dal 1° giugno al 31 dicembre 2023: è quanto prevede, tra le varie misure relative al comparto della Sanità, la legge di conversione del decreto legge “Bollette”, attesa all’approvazione finale entro la fine di maggio. Il provvedimento andrà a coprire fino alla fine dell’anno la carenza di medici e di infermieri presso i reparti di urgenza degli ospedali. Novità sono attese dal decreto anche per quanto riguarda i medici a gettone, anche in questo caso per ovviare alla carenza di personale sanitario. A gettone potranno essere assunti anche i candidati ad altri ruoli all’interno della Sanità purché in possesso di specifici requisiti. Il decreto legge istituisce anche un fondo da oltre un miliardo di euro per i payback a carico delle aziende che producono dispositivi medici.
Novità in arrivo anche per i concorsi pubblici dei laureati in odontoiatria: per partecipare alle selezioni non sarà più occorrente il requisito della specializzazione. Inoltre, il provvedimento apre le porte ai medici specializzandi che potranno ricoprire incarichi al di fuori dell’orario di formazione da liberi professionisti. Ecco, nel dettaglio, tutte le misure in arrivo dal decreto “Bollette” in ambito di medici, infermieri e personale sanitario.
Tariffe medici e infermieri, in arrivo la copertura per il pagamento rispettivamente di 100 e 50 euro lorde a ora in più per le prestazioni aggiuntive negli ospedali, in caso di impiego nei reparti di emergenza e urgenza. A beneficiare delle maggiori prestazioni delle due categorie sanitarie saranno le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale al fine di superare la carenza di personale medico e infermieristico. Le due tariffe saranno assicurate mediante un fondo di 100 milioni di euro istituito dal decreto “Bollette” per il pagamento del lavoro aggiuntivo rispetto a quanto previsto dal Contratto collettivo nazionale della categoria.
Il fondo, che coprirà le spese per le retribuzioni di medici e infermieri, va nella direzione di ovviare alla carenza di personale nelle aziende e negli enti del Servizio sanitario nazionale, ma anche a ridurre il ricorso alle esternalizzazioni delle stesse. Le risorse verranno utilizzate nel periodo che va dal 1° giugno al 31 dicembre 2023.
Numerose le misure adottate dal decreto legge numero 34 del 2023 (decreto “Bollette”) in ambito della Sanità per disciplinare il lavoro di medici, infermieri e personale sanitario. Le misure in oggetto hanno ricevuto il via libera dalla Camera e, nella prossima settimana, è atteso all’esame del Senato. Oltre alle tariffe del personale sanitario, il decreto stabilisce che le aziende sanitarie potranno far ricorso ai medici cosiddetti “gettonisti” non solo per prestazioni di urgenza e di emergenza ma, ricorrendone nel condizioni, anche per altri reparti ospedalieri. Il provvedimento fissa il limite al ricorso dei gettonisti a un anno dall’entrata in vigore del provvedimento. L’esternalizzazione dei servizi sanitari potrà riguardare anche il personale infermieristico che dovrà dimostrare di essere in possesso della dovuta professionalità per ricoprire l’incarico da assegnare.
Il decreto legge istituisce anche un fondo per il cosiddetto payback farmaceutico. Per il 2023 le risorse ammontano a circa 1,1 miliardi di euro, pari alla metà dei payback previsti a carico delle aziende che producono dispositivi medici.
Ulteriori novità sono contenute nel decreto legge per l’ambito della Sanità e riguardano i laureati in odontoiatria. Per la partecipazione ai concorsi pubblici non sarà necessario aver conseguito la specializzazione. Gli odontoiatri, inoltre, potranno esercitare la loro professione anche nella medicina estetica, purché non invasiva. Il provvedimento introduce un’apertura sperimentale ai medici che stanno completando la specializzazione: su base volontaria potranno ricoprire incarichi nei reparti di urgenza e di emergenza degli ospedali, purché al di fuori dell’orario di formazione. Gli incarichi avranno la formula della libera professione. Inoltre, gli ospedali potranno procedere con nuove assunzioni di medici specializzanti a partire dal terzo anno del percorso di studi: saranno interessati, in particolare, i medici, i veterinari, i biologi, i farmacisti, i fisici, gli odontoiatri e gli psicologi. Infine, fino a tutto il 2025 infermieri e ostetriche non dovranno sottostare più al vincolo di esclusività.
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