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Tagli Sanità, Regioni in rivolta

Malagutti: Per non dover nemmeno ipotizzare che i pazienti non abbiano più l’accesso gratuito alle terapie innovative più costose.

Tagli Sanità, Regioni in rivolta

«I numeri non sono opinioni: il fondo sanitario nel 2024 è al massimo storico di sempre: 134 miliardi. Negli anni prima del Covid stava a 115 miliardi. Non si può dire che abbiamo tagliato». La premier Giorgia Meloni, dallo studio di Porta a Porta, difende l’operato del suo esecutivo (e omette di precisare che la spesa sanitaria vada considerata in rapporto al Pil: in discesa al 6, 4 per cento nel 2024, pari ai livelli pre pandemia). Intanto tre segnali d’allarme in ventiquattro ore danno la misura dell’urgenza: salvare il Ssn, subito, prima che sia troppo tardi. Dopo l’appello di quattordici esperti, ieri all’indirizzo di Palazzo Chigi sono arrivati, a stretto giro, un ammonimento della Ragioneria di Stato sui Lea e l’aut aut della Conferenza delle regioni: se il governo non dovesse ripristinare i finanziamenti di 1, 2 miliardi tagliati dal decreto Pnrr per le opere di sicurezza sismica delle strutture ospedaliere, i governatori potrebbero rivolgersi alla Corte Costituzionale. E il professor Franco Locatelli, oncoematologo di fama mondiale e presidente del Consiglio superiore di sanità di solito è uno che non si schiera. Ma questa volta non ci ha pensato due volte a firmare insieme ad altri 13 scienziati l’appello a salvaguardia del nostro Ssn

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